RECENSIONE DEL LIBRO: L'ARTE DI RESTARE A GALLA DI VALENTINA FERRARI


NOTE SULL'AUTRICE

Valentina Ferrari è nata a Roma nel 1992. Dopo aver studiato Sociologia e Comunicazione alla Sapienza, si è diplomata alla Scuola Holden. L’arte di restare a galla è il suo romanzo d’esordio, e sì, anche lei ha una lista.


L'ARTE DI RESTARE A GALLA 

Amelia è stata una bambina studiosa e responsabile, poi un’adolescente studiosa e responsabile e oggi è una quasi trentenne delusa e responsabile. Tra sette giorni compie trent’anni e la sua nuova occupazione preferita è stilare liste dei suoi fallimenti. L’ultima è venuta più lunga del previsto: abita nella cantina dei suoi genitori, per mantenersi scrive articoli di tendenza per una rivista hipster, ma siccome è sottopagata deve anche portare a spasso il cane della vicina tre volte al giorno e fare la cameriera in un pub del centro pieno di adolescenti ubriachi. È circondata da amici che si sposano, accendono mutui e mettono al mondo figli, mentre lei è confusa e incapace di dare una direzione alla sua vita, di distinguere i suoi desideri dalle pressioni della società.

COSA NE PENSO

L'arte di restare a galla ci spiega in maniera profonda e autentica quello che spesso accade nella società contemporanea. Una realtà, che accomuna molti trentenni di oggi in cerca del proprio equilibrio personale proprio come Amelia la protagonista di questo romanzo. Una giovane donna in cerca della propria realizzazione personale, nonostante i suoi innumerevoli sforzi e sacrifici non vive la vita che ha sempre sognato, la definirei la Bridget Jones di borgata. Un racconto intimo, dove chiunque si può facilmente rispecchiare nella protagonista di L'arte di restare a galla.
Buona lettura!


Recensione a cura di C.L

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