INTERVISTA A DACIA MARAINI, LA SCRITTRICE SI RACCONTA A LA FINESTRA DELLA LETTERATURA.
È un’ onore, oltre che un piacere “ospitare”nel mio blog Dacia Maraini.
Meravigliosa maestra di scrittura e di pensiero, autrice di moltissimi romanzi tradotti in tutto il mondo, ha scritto anche saggi, poesie, testi teatrali.
D: NEGLI ANNI SESSANTA STRINGE UNA SOLIDALE AMICIZIA CON MOLTI LETTERATI E POETI, TRA CUI ALBERTO MORAVIA, PIER PAOLO PASOLINI, ELSA MORANTE, MARIA BELLONCI.
PUÒ RACCONTARCI UN ANEDDOTO LEGATO ALLA VOSTRA AMICIZIA?
R: Ricordo la passione per i giochi di Elsa Morante. A Natale invitava tutti gli amici e preparava la pesca. Un paniere pieno di doni ma bene incartati , in modo che non si capiva cosa ci stesse dentro. Lei si divertiva come una bambina a vedere che uno pescava un oggetto prezioso e un altro solo un bacio di cioccolata. Ricordo i silenzi di Pasolini, che però erano pieni di sogni. Con lui si poteva stare zitti per ore a guardare un paesaggio e ci si sentiva vicini e solidali.. Ricordo la passione di Moravia per Baudelaire, che recitava a memoria.
D: IL TEATRO È STATO E CONTINUA AD ESSERE UNA PARTE FONDAMENTALE NELLA SUA VITA, INFATTI NEL 2000 È STATA PUBBLICATA PER RIZZOLI “FARE TEATRO 1966 - 2000”, LA PRIMA RACCOLTA COMPLETA DELLA SUA PRODUZIONE TEATRALE. QUALI SONO GLI ASPETTI IN UN OPERA TEATRALE DA NON TRASCURARE?
R: Il teatro ha un suo linguaggio che non c’entra niente col parlato o con lo scritto. E un linguaggio fortemente simbolico e dai ritmi matematici. Bisogna conoscerlo bene per saperlo fare.
D: LE SUE PROTAGONISTE SONO DONNE DALLO SPIRITO RIBELLE CHE LE PORTA AD USCIRE ALLO SCOPERTO E A ROMPERE IL MURO DEL SILENZIO, TROPPO SPESSO EMBLEMA DI UN UNIVERSO FEMMINILE CONTAMINATO DAL DISAGIO E DALLA SOPRAFFAZIONE.
SECONDO LEI, NELLA SOCIETÀ ODIERNA , COS'È REALMENTE VIVERE, AFFERMARSI, TROVARE IL PROPRIO POSTO NEL MONDO ED ESSERE ALLO STESSO TEMPO DONNE?
R: Lei ha citato il coraggio e la tenacia. Beh sono queste le due qualità più importanti per una donna che ama la libertà e l’indipendenza. Erano le qualità di mia madre e a lei mi sono ispirata per tanti personaggi dei miei libri.
D: NEL 2007 HA PUBBLICATO PER RIZZOLI "IL GIOCO DELL'UNIVERSO - DIALOGHI IMMAGINARI TRA UN PADRE E UNA FIGLIA", RICOSTRUENDO LA STORIA DELLA SUA FAMIGLIA ATTRAVERSO I TACCUINI DI SUO PADRE. UN'OPERA LETTERARIA DI SUO PADRE A CUI È MAGGIORMENTE LEGATA?
R: Mi piace molto il libro di poesie che si chiama LE FANFOLE. È un libro burlesco e dal ritmo esilarante. Mi piace anche il libro sul Giappone e quello chiamato NUVOLARIO. Mio padre aveva una grazia straordinaria nel giocare col linguaggio.
D: LEI HA SEMPRE DIMOSTRATO UNA GRANDE DISPONIBILITÀ A PARTECIPARE A QUESTI INCONTRI ORGANIZZATI DALLA SCUOLA. CHE COSA LE HANNO TRASMESSO?
R: Mi hanno fatto affacciare sul futuro. Questi sono gli uomini e le donne del domani . E a parte alcuni fannulloni portati al bullismi, devo dire che ho trovato tanti ragazzi e ragazze intelligenti, vogliosi di apprendere e capire. Certo gli svogliati e gli aggressivi fanno più notizia ma non sono la maggioranza.
D: COSA MANCA OGGI NELLA LETTERATURA ITALIANA?
R: Manca la calma , il tempo di riflettere e curare i dettagli. Viviamo in una cultura della fretta . Ma non è colpa degli scrittori. Sono gli editori che premono come se fossero sempre nei pressi della fine del mondo. E se non stai ai tempi, sei fuori da tutto.
D: NEL TRIO RITORNA ALLA NARRAZIONE STORICA AMBIENTATO NELLA SICILIA SETTECENTESCA, DOPO UN'ALTRO SUO INDIMENTICABILE CAPOLAVORO, LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRÌA. QUALI SONO STATE LE DIFFICOLTÀ NELLA STESURA IN ENTRAMBI I ROMANZI?
R: Entrare nel tempo, capire come poteva vivere e pensare una persona così lontana e diversa. Ma la ricerca è stata affascinante e mi sono anche divertita.
D: IL SUCCESSO, NELLA SCRITTURA, È UNA COMBINAZIONE DI...?
R: È la piccola struttura musicale che si trova in ogni progetto di scrittura quello che crea la comunicazione col lettore. Non è la storia ma lo stile, che deve essere personale , inventivo e suggestivo.
Intervista a cura di C.L
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