INTERVISTA A SVEVA CASATI MODIGNANI



È un'onore, oltre che un piacere ospitare nel mio blog Sveva Casati Modignani una delle firme più amate della narrativa contemporanea: i suoi romanzi sono tradotti in venti Paesi e hanno venduto oltre docici milioni di copie. Sveva Casati Modignani è uno pseudonimo sotto il quale sono stati pubblicati vari romanzi a partire dal 1981. Sotto questo nome si sono celati Bice Cairati e il marito Nullo Cantaroni.
Nel 1981 pubblica il suo primo romanzo, Anna dagli occhi verdi, realizzato a quattro mani con il marito.
In un intervista dirà: "Io ero quella che raccontava, lui quello che rileggeva, criticava, correggeva". Il nom de plume sarà inventato dall'editore della Sperling & Kupfer, Tiziano Barbieri Torriani, con l'intento di suggerire nobili ascendenti.Dopo i primi tre romanzi, nel 1984 il marito si ammala e lei continua a scrivere da sola usando sempre lo stesso pseudonimo. Tutti i romanzi sono stati editi da Sperling & Kupfer anche il suo nuovo romanzo Il Falco (2020), tranne Il diavolo e la rossumata (2012), Il bacio di Giuda (2014) con ricordi autobiografici di Cairati e Un battito d'ali, pubblicati da Mondadori.
 

D. QUANTO TEMPO È STATO NECESSARIO PER SCRIVERE IL SUO NUOVO ROMANZO?

R. Bisogna fare una distinzione perché l’atto della scrittura è proprio l’ultimo. Quando si scrive la storia già c’è. L’ho pensata per un anno e poi l’ho scritta in sei mesi durante l’inverno fino alla fine del primo lockdown.

D. COME HA SCOPERTO LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA? COME L'HA COLTIVATA?

R. Ho sempre scritto fin da bambina. Sono andata per tentativi: leggevo molto e capivo che la mia scrittura non era all’altezza delle cose che leggevo. Forse non lo è neppure adesso però impari a scrivere dopo che hai letto molto, molto, moltissimo. Poi nel 1980 ho scritto il mio primo romanzo, Anna dagli occhi verdi. Da quaranta anni non smetto di scrivere romanzi.

D. CHE SENSAZIONE SI PROVA DOPO AVER SCRITTO UN LIBRO?

R. Se devo essere sincera, di grande delusione. Perché parto pensando di scrivere un grande capolavoro ma alla fine mi accorgo di non esserci riuscita. Per cui continuo a sperare che il prossimo romanzo lo sarà.

D. SI PARLA SPESSO DI "SCRITTURA AL FEMMINILE", HO LETTO I SUOI LIBRI È NON C'È TANTO UNO STILE FEMMINILE DI SCRITTURA, QUANTO UNA SCRITTURA CHE DÀ VOCE ALLE DONNE. È COSÌ?

R. La scrittura femminile non esiste. Esistono i libri spazzatura e i bei libri. Io, personalmente, ritengo di raccontare libri catturanti nei quali pongo l’attenzione sulla complessità del mondo femminile.

D. DOVE TRAE L'ISPIRAZIONE PER I SUOI LIBRI?

R. Dal mondo che mi circonda, dall’attualità. Dai dialoghi con le persone che conosco, dalle storie che ascolto.

D. CHE MESSAGGIO HA VOLUTO LANCIARE CON IL ROMANZO IL FALCO?

R. Non sono così intelligente da lanciare messaggi. Mi limito ad assecondare il mio istinto affabulatorio che è sempre calato nella realtà che è sotto gli occhi di tutti.

D. PROGETTI PER IL FUTURO?

R. Sperare di uscire viva dal Covid-19!


Desidero ringraziare Bice Cairati per la sua disponibilità mostrata nel concedermi questa intervista.

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    In libreria e sugli store online dal 
    13 ottobre 2020 Sperling&Kupfer



Intervista a cura di C.L

Photo by Giovanni Gastel

© Riproduzione Riservata

 

Commenti

  1. Anonimo21:06:00

    Ho letto il Falco ma mi ha un poco delusa, ho preferito altri romanzi di questa scrittrice.

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