CHIARA PARENTI: INTERVISTA ALLA SCRITTRICE “PER SFIORARE LE NUVOLE ”



Cari lettori,

L'ospite di questa nuova intervista è Chiara Parenti.
Nata nel 1980 a Lucca dove vive con il marito, il figlio, un cane, un gatto e due galline. Laureata in filosofia, è giornalista pubblicista e lavora nell’ambito della comunicazione. Ama disegnare, leggere e viaggiare. Adora anche parlare di sport. La sua frase preferita è: «Il mese prossimo mi iscrivo in palestra». Con Garzanti ha pubblicato anche “La voce nascosta delle pietre (2017)” e “Per sfiorare le nuvole (2022)”. Clicca qui per visualizzare il suo sito.

D: COSA SIGNIFICA PER TE SCRIVERE?

R: Per me scrivere è una terapia. Intraprendere un viaggio nelle profondità di me e riversare sulla carta le scoperte che faccio è un processo catartico che mi fa stare bene. Con la storia di Sole poi, questo processo è stato particolarmente importante, visto che Sole Santoro, sono io.
In “Per sfiorare le nuvole”, ho sentito l’urgenza di tornare da questa ragazza, insicura ma forte, fragile eppure intrepida, e incominciare insieme a lei un nuovo viaggio, stavolta persino più difficile del primo, perché lanciarsi da un aereo è spaventoso, è vero, ma addentrarsi dentro le profondità di noi stessi, lo è molto, molto di più. Scriverne è stato terapeutico anche in questo secondo capitolo, mi è servito a capire dove affonda le sue radici questa mia grande paura, a riconoscerla e a imparare ad affrontarla.

D: “PER SFIORARE LE NUVOLE” È IL SEGUITO DEL ROMANZO “PER LANCIARSI DALLE STELLE”. QUANTO È CAMBIATA SOLE LA PROTAGONISTA IN QUESTO NUOVO ROMANZO?

R: Sole è cresciuta e cambiata e con lei sono cambiate anche le sue paure.
In “Per lanciarsi dalle stelle” doveva superare un lutto: la perdita della sua migliore amica è stato l’evento scatenante per mettersi finalmente in gioco e affrontare le sue paure. Ma quelle erano paure, diciamo forse un po’ più fisiche, per lo più prove di coraggio, come lanciarsi col paracadute, tenere in mano una tarantola, o una corsa sulle montagne russe. 
Adesso invece si tratta di una paura diversa, profonda, adulta, ma connaturata in lei praticamente da tutta la vita. Quella di dire appunto no, di deludere le aspettative altrui e sopravvivere al senso di colpa che ne scaturisce. E, andando ancora più in profondità, di sopportare la frustrazione che proviene dal negare l’immagine che Sole ha di sé, ovvero quella di una persona sempre perfetta, disponibile, amabile che si è creata da quando era bambina, anche grazie all’educazione ricevuta.
Per lei si rivelerà un’impresa titanica, persino più difficile di tutte le prove che aveva superato in quella estate magica di tre anni prima. Per fortuna però non è da sola. Come in ogni viaggio dell’eroe che si rispetti anche in questa nuova sfida, Sole ha dei validi compagni di avventura. Questa eccentrica e stravagante scultrice, Gertrude, poi Samanta, che già l’aveva accompagnata l’altra volta, e anche Massimo, che riappare nella sua vita, proprio quando pensava che ne fosse uscito per sempre.
Ognuno di loro, in modo e in misura diversa, la aiuta in questa presa di coscienza, ovvero a capire prima di tutto da dove nasce questa paura, e quindi ad accettare che è suo diritto dire di no.

D: “PER LANCIARSI DALLE STELLE” È DIVENTATO UN LUNGOMETRAGGIO PER NETFLIX.. SARÀ LO STESSO ANCHE “PER SFIORARSI LE NUVOLE”?

R: Non lo so, ma… Magari! ☺

D: COME MAI “PER SFIORARSI LE NUVOLE”, HAI SCELTO LA CITAZIONE DI PAULO COELHO «QUANDO DICI “SÌ” A QUALCUNO ASSICURATI DI NON STAR DICENDO “NO” A TE STESSO»?

R: Perché ritengo che riassuma perfettamente il concept del romanzo: Sole dice sì a tutti quelli che la circondano, ma ad ogni sì detto indiscriminatamente agli altri, corrisponde un no a se stessa e ai suoi sogni. 
Le sue giornate sono infatti piene di cose da fare: aiutare con la galleria d’arte il fidanzato Samuele che, al contrario di lei, sta avviando una luminosa carriera; deve scarrozzare ovunque l’amica Samanta; rispondere alle richieste assurde del suo caporedattore. E il desiderio di diventare un’insegnante sembra tornato nel cassetto, infatti non riesce mai a studiare né tantomeno ad andare all’università a seguire le lezioni.
Quello che le darà uno scossone stavolta, sarà l’incontro con un’eccentrica e affermata scultrice, Gertrude, che le offre un lavoro come sua assistente. E lei, neanche a dirlo, accetta, anche se ovviamente non lo vuole. 
In questo vortice di cose da fare per gli altri, Sole perde di vista se stessa e i suoi obiettivi. 
Quando arriva al punto di rottura – anche perché stare dietro alle stranezze di questa artista è veramente impossibile ─ decide di fare una nuova lista di cose da fare, anzi da smettere di fare, un elenco dei NO che deve imparare a dire agli altri, per iniziare finalmente a dire sì a se stessa e realizzare i suoi sogni.

D: QUANDO SCRIVI UN LIBRO HAI GIÀ TUTTA LA STORIA IN MENTE O LA ELABORI STRADA FACENDO?

R: Prima di scrivere, ho bisogno di avere uno schema preciso in mente, non inizio la stesura finché non ho tutto ben chiaro. Poi però matematicamente i personaggi a un certo punto iniziano a fare di testa propria e mi costringono ad aggiustare la rotta, e a volte persino a cambiarla in modo pesante.

D: ESISTE UN LIBRO CHE HA AVUTO UNA GRANDE INFLUENZA NELLA TUA VITA?

R: Sono diversi, in realtà, ma se devo dirne uno, scelgo “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach, un libro breve ma che sulla giovane me ha avuto un grande potere, forse per il momento particolare in cui l’ho letto. Pagina dopo pagina, il gabbiano Jonathan, diverso da tutti gli altri membri del suo stormo (che è come mi sono sempre sentita io), insegna a non aver paura di distinguersi, a spiccare il volo. È solo una favola, ma a me ha fatto bene al cuore.

D: PROGETTI PER IL FUTURO?

R: Sto lavorando a una nuova storia, un nuovo viaggio per me con un’altra protagonista che, come Sole, dovrà fare i conti con le sue più grandi fragilità per compiere una rinascita e portare la sua vita nella direzione giusta. 

Ringrazio di cuore Chiara Parenti per aver risposto alle mie domande.


Nelle librerie e sugli store online dal 18 ottobre 2022 edito Garzanti


SINOSSI

Ci sono giorni in cui non si ha tempo nemmeno per notare le nuvole in cielo. E quando giorni come questi diventano la normalità, ci si dimentica persino dei sogni. È quello che sta succedendo a Sole che, da quando si è trasferita a Roma, stila una lista infinita di cose da fare: aiutare il fidanzato Samuele con la galleria d'arte; scarrozzare ovunque l'amica Samanta; rispondere alle richieste assurde del suo caporedattore. E il desiderio di diventare un'insegnante sembra tornato nel cassetto. Sole non riesce a imporsi nemmeno quando un'eccentrica e affermata scultrice, Gertrude, la obbliga a diventare sua assistente. Costretta a seguire le assurde regole dell'artista, si sente ancor più alla deriva. Come se non bastasse, Massimo - il ragazzo di cui era innamorata da ragazzina - inizia a lavorare con lei. Eppure quest'esperienza che sta testando i suoi limiti è proprio quello che le serve per cominciare a dire «no». Forse è arrivato il momento di compilare un nuovo tipo di lista, un elenco di cose da non fare. Perché a volte è necessario concentrarsi su di sé, anche se si ha paura di deludere le persone che ci sono vicine. Solo così possiamo trovare il tempo per respirare a fondo, ascoltare la nostra voce interiore e alzare gli occhi al cielo per sfiorare le nuvole. Ogni romanzo di Chiara Parenti, a partire dal suo esordio di successo, "La voce nascosta delle pietre", è capace di toccare il cuore dei lettori. Con il suo nuovo libro, ci regala il seguito della storia di Sole, protagonista dell'amatissimo "Per lanciarsi dalle stelle", ora diventato un lungometraggio Netflix. Perché il coraggio non si misura solo collezionando avventure e uscendo dalla propria zona di comfort. Il vero atto di coraggio è prendere in mano la propria vita e dire no a ciò che ci rende infelici. Senza paura del giudizio altrui.

Frase dal libro:

Devi imparare a procedere “per forza di levare” nella tua vita! […] Impara da Michelangelo […]
La scultura si trova già dentro la pietra, perciò scolpire non è altro che eliminare tutto ciò che è superfluo e impedisce alla statua di venire fuori. Per la vita è lo stesso. Bisogna imparare a dire di no. No a chi ruba tempo, energia, attenzione, senza portare niente in cambio. No ai vampiri, ai parassiti, a tutto ciò che è falso. L’eccesso va tolto perché emerga l’essenziale.”

Intervista a cura di C.L

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