INTERVISTA A ELENA PREMOLI



Carissimi e carissime,

L'ospite di oggi è Elena Premoli.
Classe 1986, si è laureata in Scienze Linguistiche per le Relazioni Internazionali con un'attenzione particolare allo studio del cinese mandarino.Ha vissuto a Milano, Pechino e Shanghai, e si è infine stabilita sul Lago di Como. Si è classificata ai primi posti in diversi concorsi di narrativa, tra cui il Premio Chiara Giovani. È mamma di due bambine, e dalla maternità è nata l'ispirazione per il suo romanzo d'esordio: “Per tutti i giorni della tua vita”.

D: CHI È ELENA?

R: Elena è una donna e mamma fortunata che ha realizzato il sogno di pubblicare un romanzo insieme a una Casa Editrice di primo livello! Sicuramente sono una persona molto caparbia e costante: la perseveranza mi ha aiutata a raggiungere questo traguardo, dopo tanti anni di esercizio alla tastiera, invii e tentativi.

D: RACCONTACI LA PRIMA EMOZIONE CHE HAI PROVATO QUANDO HAI VISTO PUBBLICATO IL TUO LIBRO?

R: C’è un video sulla mia pagina Instagram e TikTok che testimonia la mia gioia nello scartare la prima copia del romanzo! Scorrere con le dita le pagine fresche di stampa e pensare che tutti quei contenuti sono frutto del tuo lavoro di ricerca, scrittura, riscrittura è una gratificazione davvero immensa, che prende anima e corpo.

D: AL CENTRO DI “PER TUTTI I GIORNI DELLA TUA VITA”, LA VICENDA, DI DUE GIOVANISSIMI GENITORI, EMILY E WILL, E IL LORO PICCOLO MATT. LA TRAMA È LIBERAMENTE ISPIRATA ALLA STORIA DEL PICCOLO ALFIE EVANS. QUALE È STATA LA DIFFICOLTÀ MAGGIORE DURANTE LA STESURA DEL TUO ROMANZO?

R: Credo che la difficoltà maggiore sia stata quella di mettere a tacere le mie emozioni e di provare a dar voce a entrambe le versioni della storia, dovendo, capitolo dopo capitolo, entrare prima dentro “la voce della scienza” e poi dentro “la voce dei sentimenti”. Il romanzo, infatti, è narrato da due protagoniste: Emily, la mamma del piccolo Matt (che riprende il personaggio reale di Alfie Evans) e Nadia, la dottoressa a capo dell’équipe medica che ha in cura il piccolo. Questa alternanza mi ha fatta soffrire spesso, durante la stesura. Dovevo uscire da una voce ed entrare nell’altra cercando di essere sempre nel personaggio. Ma è stata una sfida che mi ha portato anche grande soddisfazione come scrittrice.

D: UNA SCENA DEL LIBRO CHE TI PIACE PARTICOLARMENTE?

R: Adoro l’immagine della mela che marcisce sul tavolo, mentre il personaggio di Nadia soffre sul divano. È un’immagine staccata da quello che sta vivendo la protagonista, ma così forte, perché racchiude tutto il degrado, l’abbandono e la bassezza di un momento.

D: QUAL È IL MESSAGGIO CHE VORRESTI TRASMETTERE AI LETTORI CHE HANNO LETTO O LEGGERANNO IL TUO LIBRO?

R: Che ogni storia merita di essere guardata a tutto tondo. Che spesso i media ci restituiscono solo una parte delle vicende, e di solito quella più emotiva, perché ci fa indignare e ci coinvolge. Ma la realtà vera ha mille sfumature. Certe storie meritano di trovare uno spazio più ampio rispetto a quello della cronaca che si esaurisce in poche settimane. Altro messaggio: se crediamo davvero in qualcosa non ci sono scuse per non credere nell’obiettivo.

D: A QUALE SCRITTORE TI SENTI PIÙ VICINA PER GENERE O SCRITTURA?

R: Amo la narrativa, stando dentro questo insieme non ho limiti nella scelta delle storie. Negli ultimi anni ho prediletto, da lettrice, autori italiani contemporanei, per confrontarmi su quello che il panorama ha da offrire. Ammiro scrittori come Giorgio Fontana per la profondità di pensiero e il grande bagaglio culturale, scrittori come Marco Balzano per la capacità di colpire a fondo, e Nadia Terranova per una qualità e ricercatezza nella scrittura che sa riportarci mondi interi. “Per tutti i giorni della tua vita” deve però tantissimo a Margaret Mazzantini, in particolare al suo “Non ti muovere”. Cercavo quella forza delle immagini che Margaret ha, quasi violenta, sconvolgente. 

D: PROGETTI PER IL FUTURO?

R: Sì, sto già scrivendo un nuovo romanzo che ha come protagonista una donna speciale, ma non posso dire nulla di più!

Ringrazio di cuore Elena Premoli per aver risposto alle mie domande.



SINOSSI

Emily ha vent'anni e non si aspettava di diventare madre così presto. Con Will, conosciuto per caso in un pub, ha un rapporto tiepido, troppo timidi entrambi, forse, troppo poco innamorati. Ma la notizia della gravidanza, per quanto giovanissimi, li unisce in un progetto grande e nuovo, e decidono di provare a essere una famiglia. Quando il loro bambino, Matt, ha quattro mesi, però, qualcosa cambia inesorabilmente. Un ritardo cognitivo, dicono, un disturbo della crescita, un problema cerebrale. Sono parole che lentamente iniziano a farsi spazio nella vita della giovane coppia. Due bambini disperati accanto a un bambino di pochi mesi. È qui che la loro storia si intreccia a quella di Nadia, pediatra di successo, donna bella, carismatica, decisa, il senso di onnipotenza di chi ha sempre avuto tutte le risposte, come in questo caso, di fronte a Matt. Comincia una battaglia prima tra le mura della camera d'ospedale poi sui social network, sulle pagine dei giornali e, infine, in tribunale. È lo scontro tra l'occhio della scienza e quello dell'amore, tra due donne che sembrano così distanti, avvicinate solo dalla tenacia irriducibile di uno scricciolo di pochi chili che cambierà per sempre le loro esistenze.
Questo romanzo, liberamente ispirato alla storia vera di Alfie Evans, è un inno alla vita, un racconto profondo e indimenticabile sulla paura e sul coraggio che hanno forme inaspettate. Un romanzo struggente e delicatissimo che cambia il nostro modo di vedere le cose.

Nelle librerie e sugli store online dal 6 settembre 2022 Piemme editore

Intervista a cura di C.L

© Riproduzione riservata 


Commenti