RECENSIONE DEL LIBRO: L'ARTIGLIO DEL TEMPO DI ANNA VERA VIVA

In libreria e sugli store online dal 
30 maggio 2023 Garzanti

NOTE SULL' AUTRICE

Anna Vera Viva è un'autrice italiana. Salentina, si trasferisce a Napoli nel 1982. Scrive da molti anni ed è sceneggiatrice di docufilm e cortometraggi tra cui La consegna e Specchio delle mie brame, candidati al David di Donatello. Con Garzanti ha pubblicato Questioni di sangue (2022), il primo capitolo delle indagini di padre Raffaele e L'artiglio del tempo. Un mistero tra gli oscuri vicoli di Napoli (2023).

SINOSSI

La Sanità è un'isola e per navigare il mare che la circonda ci vogliono passione, abilità e coraggio. Lo sa bene padre Raffaele, da poco tornato nei luoghi dove ha vissuto i primi anni di un'infanzia rubata e dove l'ombra di Peppino, il fratello malavitoso che il destino gli ha dato in sorte, si allunga su ogni evento del quartiere. Questa volta, però, un'ombra ancora più fosca avvolge le indagini del prete e della sua perpetua: è l'ombra della storia; di una guerra lontana che sembra ancora vicina; di una Napoli che si ribella ai nazisti; di un popolo fiero che non cede al gioco dei potenti. Perché c'è un morto che non è una persona come le altre: sul braccio porta tatuati i numeri che ricordano un orrore impossibile da dimenticare. È Samuele, l'anziano venditore di cappelli che viene trovato senza vita nel suo negozio. Per tutti si tratta di un incidente, ma nulla di quanto accade alla Sanità risponde alla spiegazione più logica e padre Raffaele, convinto che la morte di Samuele sia strettamente allacciata a quel tempo, si trova a ripercorrere eventi che parevano ormai lontani. Perché lui sa che la storia ha tentacoli lunghi e che il male scorre in fiumi che giungono fino a noi. Così il sangue del passato si mescola con quello del presente, si insinua negli stessi vicoli, ma parla parole nuove che padre Raffaele dovrà decifrare. Anna Vera Viva ha dato vita a due personaggi che sono entrati nel cuore dei lettori. Un prete e un boss della malavita che indagano, vivono e respirano alla Sanità che li ha visti crescere, perdersi e poi ritrovarsi. Le atrocità della seconda guerra mondiale tornano a riaffiorare, ma Napoli sa come resistere e non lasciarsi zittire da niente e nessuno.   

COSA NE PENSO

I miei complimenti all'autrice, per la sua capacità di dar vita a personaggi che sembra di conoscere come degli amici, l'abilità di mescolare humor e dramma nella giusta dose.
La capacità di rappresentare un mondo quello del quartiere la Sanità di Napoli, attraverso un linguaggio semplice, con quella capacità di espressione e di rappresentazione del mondo, con le sue gioie e le sue miserie.
Ma soprattutto,per aver trattato con estrema delicatezza il dolore di milioni di ebrei deportati durante la seconda guerra mondiale ad Auschwitz, attraverso i ricordi di Samuele.
Desidero condividere con voi 
una frase tratta dal libro, e presa in prestito dal “Pastorale americana ” di Philip Roth.

«Aveva imparato la lezione peggiore che la vita possa insegnare: che non c'è un senso. E quando capita una cosa simile,la felicità non è più spontanea. È artificiale e, anche allora,comprata al prezzo di un ostinato estraniamento da sé stessi e dalla propria storia.»

Secondo me, in questa frase si può racchiudere la vera essenza della storia narrata.
In conclusione, anche questa volta le avventure di Don Raffaele e dei suoi amici sapranno stupirvi.
“L'artiglio del tempo” è un giallo all'italiana doc, che merita di essere letto, soprattutto se avete già letto e apprezzato il primo libro “Questioni di sangue". 
Consigliatissimo, buona lettura!


Recensione a cura di C.L

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