RECENSIONE DEL LIBRO: LA VIOLINISTA DI HITLER DI YOANN IACONO

In libreria e sugli store online dal 12 maggio 2022 Garzanti

NOTE SULL' AUTORE

Yoann Iacono è nato nel 1980 a Bordeaux. Il suo romanzo d’esordio, La violinista di Hitler, nasce al termine di tre anni di ricerche in Francia, Germania e Giappone sulla vita di Nejiko Suwa.

SINOSSI

Nejiko accarezza le corde tese del violino sotto i polpastrelli. La sua maestria nello strumento l’ha condotta dal lontano Giappone fino in Europa, per tenere una serie di concerti. Ma Nejiko sa che lo strumento che stringe tra le mani ha un significato profondo: è stato il gerarca nazista Goebbels a regalarle quel magnifico Stradivari, come segno di alleanza tra il suo paese e la Germania. Anche se è molto giovane, ha avuto l’onore di quel dono. Nejiko non fa che ripeterselo mentre, intorno a lei, rimbomba l’eco della guerra. Eppure non riesce a suonare come ha sempre fatto. Il violino sembra osteggiarla: invece di far vibrare la sua musica, si chiude di più a ogni tocco. È come se avesse un’anima, un passato. E lei non riesce a vincere questa battaglia. Perché Nejiko sa. Nejiko sa che lo Stradivari è stato rubato. Che è appartenuto a un musicista ebreo. Che sono state le mani di un uomo morto per mano dei nazisti a sfiorarlo prima di lei. Da quel momento ha un solo obiettivo: protegge - re il violino. Difenderlo con la sua stessa vita per rendere onore al suo proprietario. Ma ora qualcuno è alla ricerca dello strumento e Nejiko deve trovare il coraggio di fare la scelta giusta. Solo allora lo Stradivari potrà tornare a suonare. Solo quando sarà libero. Libero davvero.

COSA NE PENSO 

Il romanzo d’esordio di Yoann Iacono,ispirato alla storia vera di Nejiko Suwa, la giovane violinista Giapponese a cui Joseph Goebbels ministro del terzo Reich donò uno Stradivari (Guarnieri) per suggellare l'alleanza tra Germania e Giappone.
“La violinista di Hitler” è un
romanzo sensibile, malinconico proprio come le struggenti note suonate da Nejiko durante i suoi concerti. Al contempo si rivela un racconto forte e risoluto come la stessa Nejiko. Scritto davvero molto bene.
In conclusione, cosa ci insegna questo libro? Bèh, ci insegna, il valore della libertà di poter scegliere il proprio destino. Ma soprattutto, riporta alla luce numerosi eventi accaduti durante la seconda guerra mondiale, molti dei quali sono stati dimenticati, o peggio, denegati.
È dunque nostro dovere tramandarli e preservarli intatti nel tempo. Consigliato. Buona lettura!



Recensione a cura di C.L

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