CONOSCIAMO MICO AGIRÒ, AUTORE DEL LIBRO “LE METRO INVISIBILI”




Cari lettori,

L'ospite di oggi è Mico Argirò, cantautore pubblica gli album “Tra le rose e il cielo ” (2009), “Canzoni” (2010), “Vorrei che morissi d’arte” (2016) e “Irriverentə - Canzoni dagli anni 20” (2022) primo album stampato su preservativi e primo album in Italia con la schwa nel titolo. Compone musiche per il teatro e cortometraggi, nel 2020 è tra gli artisti italiani del progetto “MIT - Music Industry Talks” dell’Istituto Italiano di cultura di Dakar. Insegna e si occupa di articoli scientifici di letteratura. “Le metro invisibili” è il suo primo libro: un’avventura contemporanea e mitologica tra le fermate della metro di Milano, scritta in “Scrittura stereo ”.


D. CHI È MICO?

R. È una vita che cerco di rispondere a questa domanda…In genere le persone lo fanno citando il proprio lavoro, anche con una certa spocchia. Io penso che sia riduttivo un mestiere o una sola cosa per definirsi, parlo di questo anche nel capitolo “Porta Garibaldi Sotterranea” del libro.
Mi piace definirmi “essere umano”, cosa che sembra scontata, ma credo proprio non lo sia, per mille ragioni. Un essere umano che ama fare musica, scrivere canzoni è la mia prima natura, poi scrivere libri, ma in generale comunicare, entrare in relazione con l’altro.

D. DA QUALE IDEA, SPUNTO, ESIGENZA O FONTE DI ISPIRAZIONE, NASCE QUESTO TUO PRIMO LIBRO “LE METRO INVISIBILI"?

R. L’idea di questo libro nasce col mio arrivo a Milano, sei o sette anni fa, non ricordo. La situazione di partenza è la mia: un ragazzo appena arrivato nella città, con due pesanti assenze da elaborare. Poi l’idea è fiorita nella trama di un viaggio metropolitano sia reale che simbolico, alla ricerca di qualcosa di più alto. L’idea della “Scrittura Stereo”, questa forma che mi sono inventato per il libro, è arrivata come un illuminazione, un esperimento musicale su carta che tanto deve alle avanguardie letterarie, ma anche al fumetto, al cinema, oltre che, chiaramente, alla mia esperienza musicale.

D.UNA SCENA DEL LIBRO CHE TI PIACE PARTICOLARMENTE?

R.Quando il protagonista incontra a Cadorna le Parche. Un istante di sospensione di tutto, nella sera di Milano. Le tre gli spiegano il loro lavoro e gli predicono che scriverà del viaggio che sta facendo, che ha arte nel sangue e che il cammino tra queste metro sarà un percorso di vita, di apprendimento, di formazione.
Mi piace perché il mitologico si lega strettamente al reale, le tre divinità sono lì, non è un sogno, lui può vederle all’opera a filare, è minuscolo davanti alla grandezza del Destino.

D. UN LIBRO CHE HA AVUTO UNA GRANDE INFLUENZA NELLA TUA VITA?

R.Sicuramente l’Odissea, da sempre. Un’opera incredibile, valida ancora oggi. In quel libro c’è tutto il campionario dell’umanità, dei suoi vizi e delle sue virtù, c’è il viaggio, c’è una forma di scrittura sopraffina... Avrei potuto citarne tante, ma quell’opera è una delle più importanti fonti di ispirazione della mia vita e della mia attività letteraria adesso.

D. C'È QUALCOS'ALTRO CHE VUOI AGGIUNGERE... CHE VORRESTI DIRE AI TUOI LETTORI?

R. Io vorrei dire che sono onorato per l’attenzione che daranno alle mie parole, ormai meno mie e più loro. Per me è un campo nuovo la scrittura, ma mi sono messo in gioco totalmente, aprendo la mia anima, la mia vita, la mia immaginazione.

D. PROGETTI PER IL FUTURO?

R. Sopravvivere al meglio, come primo obiettivo. Poi presentare il libro, incontrare le persone, sviluppare qualche altra idea che mi è venuta nel frattempo, ma con i miei tempi, non quelli della società.

Ringrazio Mico per la sua disponibilità nel rispondere alle mie domande.


In uscita il 2 novembre 2023 Edizioni Underground


SINOSSI

Ogni capitolo, col nome di una fermata delle metro di Milano, segna un passo in un’avventura epica e mitologica di un uomo appena arrivato in città, che ha perso Lei, donna e incarnazione metaforica della Fiducia.
Il destino permetterà al protagonista incontri fuori dall’ordinario, dalle Moire fino a Leonardo, dalle anime del cimitero monumentale a Michelangelo, fino alla ricongiunzione con Lei e alla partenza.
Milano è vera e propria coprotagonista dell’opera e irrompe in ogni capitolo con una bellezza inaspettata e delicata, ricca di dettagli e di vita vissuta.
L’opera è scritta in Scrittura Stereo, inventata da Mico Argirò per l’occasione: il foglio è diviso in tre parti come a simulare le nostre sensazioni uditive (una sorta di “panning grafico”); in questi spazi l’autore cerca di restituire la frammentazione della realtà in cui ognuno è immerso, tra percezioni sensoriali, pensieri e ricordi. È una scrittura estetica, simbolica, ma anche fumettistica e pop.
Una storia contro la disillusione, contemporanea e d’avanguardia, ma con modelli letterari antichi.

COSA NE PENSO

Un libro sensoriale, un viaggio continuo tra musica e poesia in chiave prosa. Perché sì,questi tre fattori sono il punto di forza di questo testo. A un tratto, c'è della poesia, poi guardi ai lati di questo "spartito" immaginario e ascolti una musica che non c'è, ma ti arriva lo stesso, il ritmo te lo danno le parole che si susseguono in un unico afflato. Il modo in cui è stato suddiviso il testo è proprio il caso di dirlo è stata un idea innovativa di fare scrittura che la si accoglie con molto entusiasmo. 
In conclusione, “Le metro invisibili ” è un insieme di luci e ombre di una grande metropoli come Milano.
Dove la fretta e la mancanza di calore da parte dei viaggiatori e dei passanti, innesca una vera e propria acuta e attenta, riflessione umana in solitaria, del tempo che non esiste ma è solo un illusione di passi incerti, di cadute e di risalite. 
Con questo suo libro d'esordio formativo Mico Argirò, ci rivela che la vita che ci attende è tutta davanti a noi, un passo dopo l'altro.Consigliato.
Buona lettura!


Intervista e recensione a cura di C.L

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