INTERVISTA A MICHELE MONINA


Cari lettori,

L'ospite di questa nuova intervista è Michele Monina ,nato ad Ancona, vive a Milano da quasi quindici anni. Scrittore e critico musicale, traduttore, autore televisivo, reporter di importanti testate. Ha pubblicato opere biografiche di artisti e di sportivi famosi e opere sulla cultura popolare. Traduttore di autori e personalità del mondo musicale importanti (Chuck Palaniuk, Lou Reed, Nick Hornby, Eminem...). È autore dello spettacolo televisivo, condotto da Ambra Angiolini, Stasera niente Mtv.


D. MICHELE CI PARLI DI LEI E DEL SUO INCONTRO CON LA LETTERATURA…

R. Sono arrivato alla scrittura, e quindi alla letteratura, relativamente tardi, intorno ai ventiquattro anni. È accaduto dopo aver mollato il mondo della musica, un passato da chitarrista in diverse realtà della mia zona, e aver incontrato colui che poi sarebbe stato il mio Pigmalione, Nanni Balestrini. Lui mi ha spinto verso la scrittura, lui ha in qualche modo acceso la mia carriera di narratore, invitandomi al Laboratorio di Scritture Ricercare, a Reggio Emilia, nel 1997, e portandomi alla pubblicazione del mio primo libro. La musica, però, mia prima passione, sarebbe presto tornata nella mia vita, quando mi hanno invitato a ricoprire il ruolo di critico musicale prima a Panorama e poi a Tutto Musica. Oggi continuo a scrivere, prevalentemente di musica e viaggi, niente più narrativa, cercando di portare un po’ di letteratura anche in questi campi.

D. QUALE È STATA LA DIFFICOLTÀ MAGGIORE DURANTE LA STESURA PER IL LIBRO “IL MONDO PER IL VERSO GIUSTO”?

R. Devo dire che la difficoltà principale l’ho incontrata nel leggere il libro del generale Vannacci. Per la forma discutibile con cui è scritto, innanzitutto, e per i contenuti che in quel modo così goffo veicola. Rispondere punto per punto alle sue bislacche tesi, seppur sia stato per me un andare fuori dalla mia comfort zone, è stato piuttosto semplice, naturale. In fondo credo che chiunque sia dotato di un minimo grado di buon senso e di umanità non può che ritrovarsi nelle mie risposte alle sue tesi, assolutamente arretrate e disumane.

D. QUANTO TEMPO E’STATO NECESSARIO PER LA REALIZZAZIONE DEL LIBRO?

R.La natura del mio libro è quella tipica dell’Istant Book. Succede qualcosa, nello specifico l’uscita e l’immediato successo del libro di Vannacci, favorito certamente dall’attacco subito da certi media, e a quel punto si decide di rispondergli per le rime. Lo si può fare solo bruciando i tempi, perché per disinnescare un fenomeno di massa tocca stare sul pezzo, altrimenti si rischia di arrivare a partita finita. Il libro di Vannacci è finito su Amazon a agosto, il mio è uscito per Moralia, in libreria, a fine settembre. Moralia, che ha assecondato la mia volontà di lanciarmi in questa querelle, è stata velocissima, io pure.

D. C'È QUALCHE ANEDDOTO PARTICOLARE DELLA SUA CARRIERA DI SCRITTORE O GIORNALISTA CHE VUOLE CONDIVIDERE CON NOI?

R. Nel corso di circa trent’anni di carriera, saranno trenta proprio l’anno prossimo, ventisei dal mio esordio in libreria, ho avuto modo di pubblicare molti libri, di vario genere. Per un certo tempo sono stato il biografo delle popstar italiane, andando anche a firmare con artisti quali Vasco Rossi, Caparezza, Cesare Cremonini e altri, le loro opere. Bene, quel che mi ha sempre stupito è come, a fronte di novanta due opere pubblicate, alcune anche baciate da un riscontro importante di pubblico, io sia considerato più scrittore dal mondo della musica che da quello delle lettere. Sarà che mi sono sempre tenuto appartato, anche quando per anni ho lavorato in prima linea in editoria, in Mondadori. Credo che in fondo l’idea di provare a fare letteratura usando la forma del reportage, quella della biografia, e anche quella dei pezzi pubblicati sui magazine, venga anche da lì, dalla volontà di starmene altrove. 

D. UN LIBRO CHE NON SI STANCHERÀ MAI DI RILEGGERE?

R. Come dicevo, ho cominciato a scrivere su consiglio di Nanni Balestrini, che ai tempi e anche oggi era uno dei miei punti di riferimento assoluti. Il suo Vogliamo tutto è uno di quei testi che mi torna spesso tra le mani e sotto gli occhi. Ma non è il solo. Amo alla follia David Foster Wallace, all’aver suggerito il suo nome per la pubblicazione il suo Infinite Jest in Mondadori si deve l’inizio della mia collaborazione della casa di Segrate, anche se poi quel suggerimento non è mai stato preso in considerazione. Il suo Una cosa divertente che non farò mai più, al pari di Paura e disgusto a Las Vegas di Hunter S. Thompson, forse anche a Lunar Park di Bret Easton Ellis sono alla base di quanto vado facendo per libri da diversi anni a questa parte. 

D. C'È QUALCOS'ALTRO CHE VUOLE AGGIUNGERE... CHE VORREBBE DIRE AI SUOI LETTORI?

R. Nella vita di tutti i giorni mi occupo di faccende effimere, scrivo di musica pop, commento X Factor o Sanremo. Quello che spesso suggerisco a chi mi legge, è di farlo a prescindere da quel di cui scrivo, cioè indico chiaramente la non necessità di seguire il talent di Sky anche se si vogliono leggere le pagelle che da nove anni tengo a riguardo con mia figlia Lucia. Ecco, se qualcuno fosse incuriosito dal mio libro di risposta a Vannacci vorrei dirgli che non è necessario aver letto anche il libro del generale per poterlo affrontare. Anzi, invito proprio a non leggere Vannacci, direi che di danni ne ha fatti a sufficienza. 

D. PROGETTI PER IL FUTURO?

R. In questo momento sto ultimando un paio di prossime opere, una è il racconto di un lungo viaggio fatto questa estate in Albania, luogo divenuto piuttosto popolare nel nostro immaginario, e uno riguarda il futuro prossimo, che mi piacerebbe riuscissimo tutti a affrontare senza tutte quelle paranoie che siamo soliti applicare a ciò che ancora non conosciamo. 

Ringrazio Michele per la sua disponibilità nel rispondere alle mie domande.

In commercio dal 26 settembre 2023 Fanucci

SINOSSI

Questione di punti di vista, ma "Il mondo al contrario" del generale Vannacci mette in fila una serie di tematiche discutibili che Michele Monina prova a disinnescare, dando vita a un pamphlet agile e del tutto speculare al bestseller più discusso di questa estate 2023. Affrontando temi come Dio, patria, famiglia, italianità, razzismo, genderismo, femminismo e ambientalismo, lo scrittore marchigiano traccia una versione del mondo sintonizzata sull’oggi, dove le minoranze vanno tutelate, al pari del pianeta.



COSA NE PENSO

Il nuovo libro di Michele Monina è una bomba ad orologeria,sé così lo si può definire per gli argomenti trattati, da l'omofobia al razzismo.Un libro fatto apposta per rispondere al libro di Roberto Vannucci 'Il mondo al contrario', l'attuale comandante dell’Istituto Geografico Militare di Firenze attacca "la dittatura delle minoranze"
Monina non smorza i toni sul libro 
più discusso di questa estate,anzi ne delinea i contenuti trattati li rielabora fino a costruirne la chiave giusta, in cui i lettori troveranno molti aspetti un po' offuscati dai media durante l'uscita del libro di Vannucci. Un libro che mi è piaciuto sin da subito.
Consigliato! Buona lettura!


Intervista e recensione a cura di C.L

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