RECENSIONE DEL LIBRO: BRUCIATI VIVI DI DANIELA STALLO

NOTE SULL’ AUTRICE
Daniela Stallo è nata a Taranto nel 1966. Giornalista pubblicista, ha collaborato sin da giovanissima con quotidiani locali, occupandosi di questioni politico-amministrative, di cultura e tradizioni. Ha pubblicato con Le Brumaie una raccolta di racconti, La città sul mare (2011). Vive attualmente a Pisa, dove insegna Diritto nelle scuole secondarie superiori.


SINOSSI

Luisa è un'insegnante pendolare. Il suo diario, che copre dieci mesi, da settembre a luglio, è la cronaca quasi giornaliera dell'anno scolastico e della sua vita privata. Luisa racconta di un lavoro ripetitivo, che non la gratifica, per giunta malpagato. Spesso si ammala o finge di farlo per poter restare a casa. Con il marito Thomas i rapporti sono agli sgoccioli e la lontananza del figlio, che lavora all'estero, di certo non la aiuta. Di pari passo crescono il malcontento, la diffidenza verso il prossimo, la solitudine e la noia. Così, lentamente, Luisa si convince che per anelare a un'esistenza migliore l'unica cosa da fare è eliminare le persone che ora gliela rendono difficile. Da questo momento in poi intraprende un personale percorso da serial killer, convinta che tutto questo le potrà donare una rinnovata serenità. E invece niente andrà secondo i suoi piani. Proiettata in una rincorsa ossessiva ed egoistica verso il proprio benessere, anche attraverso veri e propri crimini, ogni sua azione sembra votata al fallimento e a un epilogo drammatico.

COSA NE PENSO 

Un Noir originale sulla follia omicida.
Per un' autore o un' autrice trattare un argomento così complesso mettendo nero su bianco gli aspetti più remoti ed oscuri della psiche umana non è mai semplice.
La protagonista di Bruciati vivi è una donna dalla duplice personalità che diventa vittima e carnefice di se stessa.
C'è da sottolineare che l'autrice ha saputo cucire addosso alla sua protagonista un'anima e una mente perfettamente omogenee tra di loro.
La scrittura purtroppo si mantiene statica, poco fluida ciò ha leggermente abbassato il mio coinvolgimento totale nella storia.
A prescindere dal mio personale coinvolgimento, comunque, posso dire che si tratta di un thriller dalla trama lineare. 
Lo consiglio a tutti gli amanti del genere noir.


© Recensione a cura di C.L

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