RECENSIONE DEL LIBRO: OLIVA DENARO DI VIOLA ARDONE


NOTE SULL' AUTRICE

Viola Ardone (Napoli 1974) insegna latino e italiano al liceo. Per Einaudi Stile Libero ha pubblicato Il treno dei bambini (2019), caso letterario dell'anno, in corso di traduzione in trentaquattro lingue, che diventerà presto un film, e Oliva Denaro (2021).


SINOSSI

La colpa e il desiderio di essere liberi in un romanzo di struggente bellezza. «Io non lo so se sono favorevole al matrimonio. Per questo in strada vado sempre di corsa: il respiro dei maschi è come il soffio di un mantice che ha mani e può arrivare a toccare le carni». Dopo “Il treno dei bambini”, Viola Ardone torna con un’intensa storia di formazione. Quella di una ragazza che vuole essere libera in un’epoca in cui nascere donna è una condanna. Un personaggio femminile incantevole, che è impossibile non amare. Un rapporto fra padre e figlia osservato con una delicatezza e una profondità che commuovono.

COSA NE PENSO

Questo romanzo è stato raccontato con grande capacità narrativa.
Un testo che alterna i vari aspetti della vita di una donna in un' epoca in cui non aveva alcun diritto, né di parola né di libertà, soprattutto nel Meridione, con un risultato che riesce a catturare l’attenzione di chi legge. 
Siamo negli anni' 60, Oliva Denaro è una ragazza come tante altre del sud che sogna una vita diversa rispetto a quella in cui vive. Sogna una vita in libertà, lontana dai vecchi stereotipi inculcati dalla madre. Intenso il rapporto fra padre e figlia un sentimento viscerale, unico.
L'alleanza che si crea fra Oliva e la sua amica del cuore Liliana, sarà il punto forza in tutta la storia.
In realtà, la storia di Oliva Denaro fa riferimento alla storia di Franca Viola che nel '67 rifiutò di sposare l'uomo che l'aveva violentata. Il suo coraggio cambiò il codice penale.Fu la prima donna in Italia e in Sicilia a dire di no alla “paciata”, la pacificazione fra famiglie, e al matrimonio riparatore. 
Storie che da sempre sono accadute ovunque nel mondo, perché le sofferenze delle donne, le lotte, le discriminazioni non hanno confini.

«Le donne! Ma perché devono essere sempre declinate al plurale per ricevere considerazione? Agli uomini basta essere uno per valere qualcosa,con nome e cognome. Noi invece dobbiamo metterci in riga a formare una schiera, come fossimo una specie a parte.»

Questo romanzo è un inno a non arrendersi mai, a usare lo studio e la conoscenza come strumento di difesa personale e che la solidarietà tra le donne può rivelarsi una potente spinta al cambiamento.
Per chi ama la vita e non si lascia mai piegare.
Buona lettura!


Recensione a cura di C.L

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Commenti

  1. Davvero molto interessante, un'autrice che non conoscevo, ma che ora voglio scoprire assolutamente

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