RECENSIONE DEL LIBRO: SCRIVERE È L'INFINITO DI MARIANO SABATINI




NOTE SULL' AUTORE


Mariano Sabatini, nato a Roma nel 1971, è giornalista e scrittore. Dagli anni Novanta ha lavorato per quotidiani, periodici e web, curando rubriche e scrivendo pezzi di attualità, cultura e spettacoli. È stato autore per TMC e per la Rai (Tappeto volante, Parola mia, Uno Mattina) e poi temuto critico televisivo. Ha ideato e condotto rubriche su radio nazionali e locali, e come commentatore è molto presente sui grandi network. Ha pubblicato numerosi saggi (LA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL CINEMA, (Edizioni Scientifiche Italiane 2001), TRUCCHI D'AUTORE (Nutrimenti 2005), VI RACCONTO MONTALBANO - (Datanews 2006), ALTRI TRUCCHI D'AUTORE (Nutrimenti 2007), CI METTO LA FIRMA, (Aliberti 2009), L’ITALIA S’E'  MESTA (Giulio Perrone 2010), È LA TV BELLEZZA, (Lupetti, 2012). 
Ha debuttato nella narrativa con il noir L’INGANNO DELL' IPPOCASTANO (Adriano Salani Editore, 2016), Premio Flaiano e Premio Mariano Romiti opera prima 2017, seguito da PRIMO VENNE CAINO, (Adriano Salani Editore 2018), vincitore del Premio Internazionale di Letteratura Città di Como 2018, del Premio Logos Cultura Milano International 2018 e del Premio Letterario GialloCeresio 2019.
SCRIVERE È L'INFINITO (Vallecchi Firenze, 2021) é il suo nuovo saggio.


SINOSSI

Mariano Sabatini ha interpellato gli autori più noti per capire se scrittori si nasce o si può diventarlo. E come. Con il proliferare delle scuole di scrittura creativa, l'interrogativo non è affatto pretestuoso. Scrivere può insegnare a scrivere. Ma soprattutto serve leggere: tanto, di tutto. Ecco, allora, che in "Scrivere è l'infinito" il lettore - aspirante scrittore - troverà più di cento testimonianze di romanzieri famosi e apprezzati sui loro singolari metodi di lavoro. Qualche esempio: l'anarchia di Andrea Camilleri; l'isolamento di Giorgio Faletti; la lentezza di Sveva Casati Modignani; le ricerche di Giuseppe Culicchia; i canovacci di Loriano Macchiavelli; gli intrecci automatici di Cristina Comencini; il masochismo di Simonetta Agnello Hornby; il transfert di Alberto Bevilacqua; il dolore di Dacia Maraini; le pennichelle di Margherita Oggero; il tempo scaduto di Gianrico Carofiglio; il plot di Massimo Carlotto; la vendemmia di Enrico Brizzi; la patologia di Lidia Ravera; la naturalezza di Bianca Pitzorno; le riscritture infinite di Michael Cunningham; il falò di Andrea Vitali; il gioco di Romana Petri… Grazia Versanai, Barbara Baraldi, Licia Troisi, e tantissimi altri.


COSA NE PENSO

Questo libro è un vero e proprio “manuale” sulla scrittura. È perfetto per chi vuole intraprendere seriamente il mestiere di scrittore. In questo volume, Sabatini ha chiamato a raccolta i grandi nomi della letteratura italiana e non solo, poiché tra un capitolo e l'altro cita anche frasi di autori di fama mondiale da P.D James, Gabriel Garcia Marquez, Virginia Woolf.
Il primo scrittore che  “incontriamo” è l'indimenticabile maestro Andrea Camilleri, il quale  ricorda, il suo primo romanzo “Il  corso delle cose", racconta con ironia gli anni in cui i suoi manoscritti venivano rifiutati dalle case editrici, fino al meritatissimo successo avvenuto alla veneranda età di 73 anni. Tra una curiosità e l'altra spuntano fuori anche i suoi “rituali" di scrittura. Faccio i miei complimenti a Mariano Sabatini per averci donato un ritratto pressoché inedito del papà del Commissario Montalbano.
Pagina dopo pagina, troverete tante risposte  esaustive su la struttura di un romanzo, come nascono le idee iniziali, la stesura, i luoghi e infine i personaggi che secondo Dacia Maraini ogni personaggio ha una biografia.
In tutto ciò, però trovo  interessante l'osservazione fatta da Lisa Ginzburg:

«L' italiano è una lingua non facile facile, bellissima, musicale e piena di soluzioni interne una più bella dell'altra con le sue trappole però; un uso degli avverbi che può essere oggetto di abuso insidioso,e dall'altra parte una costruzione sintattica con la quale si può “giocare” spaziando in una musicalità e ritmica delle frasi particolarmente ricca.»

In conclusione, cari autori emergenti fate tesoro di questi preziosissimi consigli. 
Sono certa che vi torneranno senz'altro utili in futuro e non disperate davanti ai continui rifiuti dei vostri manoscritti da parte delle Case Editrici.
Il vero segreto in questo lavoro è la costanza seguita da un'infinita pazienza.
E come dice Stephen King nel suo “On writing.”

«La lettura costituisce il nucleo creativo della vita di un autore.»

A mio parere fare lo scrittore non è alla portata di chiunque e inoltre condivido quanto detto da chi fa questo mestiere con vera passione da una vita intera. Perché non conta la quantità di tempo che impiegate per scrivere ma la qualità del prodotto finale.
Buona lettura!


Recensione a cura di C.L

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