INTERVISTA A GIUSEPPINA TORREGROSSA


Cari lettori,

Oggi ho il piacere di ospitare nel mio blog Giuseppina Torregrossa,una delle scrittrici italiane più amate. L' autrice, vive tra la Sicilia e Roma, dove ha lavorato per più di vent'anni come ginecologa, occupandosi attivamente, tra le altre cose, della prevenzione e cura dei tumori al seno.
Nel 2007 ha pubblicato il suo primo romanzo, L'assaggiatrice e con il monologo teatrale Adele ha vinto nel 2008 il premio opera prima "Donne e teatro" di Roma. Tra gli altri suoi romanzi ricordiamo Il conto delle minne (Mondadori 2009), tradotto in dieci lingue, Manna e miele, Ferro e fuoco (Mondadori 2011), Panza e prisenza (Mondadori 2013), La miscela segreta di casa Olivares (Mondadori 2014), ll figlio maschio (Rizzoli 2015), Cortile nostalgia (Rizzoli 2017), Il basilico di Palazzo Galletti (Mondadori 2018), Il sanguinaccio dell'immacolata (Mondadori 2019), Al contrario (Feltrinelli 2021) e Morte accidentale di un amministratore di condominio (Marsilio, 2021). Nel 2015 è stata insignita del Premio Baccante. 

 
D: COM'È NATA LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA? 

R: Forse è nella mia natura. Ho sempre scritto fin da piccola, diari, pensiero in libertà nell'infanzia, nell’adolescenza molte lettere d’amore, progetti di ricerca e infine romanzi.


D: ESORDISCE COME SCRITTRICE NEL 2007, CON IL ROMANZO L'ASSAGGIATRICE. A QUESTO PROPOSITO QUALCUNO HA STORTO IL NASO DAVANTI AL SUO ROMANZO. CHE NE PENSA? 

R: Non saprei io non ne avevo notizia che qualcuno avesse storto il naso e comunque non si può piacere a tutti.


D: NEI SUOI ROMANZI RACCONTA UNA SOCIETÀ ARCAICA, CUPA, OSCURA, NELLA QUALE IL PREGIUDIZIO SULLE DONNE SI INTRECCIA CON LA VOGLIA DI RISCATTO DI QUEST'ULTIME. SECONDO LEI, COSA SI È FATTO E COSA SI PUÒ ANCORA FARE PER NOI DONNE? 

R: Le donne hanno fatto un faticoso percorso per ottenere il giusto riconoscimento dei loro diritti, ma ancora molto c’è da fare: le donne guadagnano meno degli uomini e non fanno carriera. Ci vorrà del tempo, ma ce la faremo. Ci vuole molto impegno.


D: NEI SUOI LIBRI COMPAIONO PIATTI SIMBOLO DELLA SICILIA, UOMINI E DONNE INTENTI A PORTARE AVANTI ANTICHI RITI, RELIGIOSI, SOCIALI.QUAL È IL MESSAGGIO CHE VUOLE TRASMETTERE ATTRAVERSO I SUOI LIBRI? 

R: Nessun messaggio, io racconto storie. Piatti, riti, servono a contestualizzare la
Storia.


D: QUALI EMOZIONI LE TRASMETTE SCRIVERE E COSA PROVA QUANDO METTE LA PAROLA FINE AD UNA SUA STORIA? 

R: Scrivere serve a fare chiarezza, a capire i miei desideri profondi, a mettere ordine tra le idee. E ala fine mi sento più matura e anche più leggera 


D: CON QUALI COLORI DESCRIVEREBBE I SUOI PERSONAGGI?

R: Azzurro come il desiderio che ho di equilibrio, rosso come la passione che mi muove, verde per raccontare la natura, giallo perché ogni parola è una pepita d’oro…


D: PROGETTI PER IL FUTURO?

R: Scrivere ancora e ancora scrivere finché avrò forza.


Desidero ringraziare Giuseppina Torregrossa per la sua disponibilità nel concedermi questa intervista.


Intervista a cura di C.L

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