RECENSIONE DEL LIBRO: “CARO PIER PAOLO” DI DACIA MARAINI



NOTE SULL' AUTRICE

Dacia Maraini, figlia dell’orientalista Fosco e di Topazia Alliata di Salaparuta, discendente da una nobile famiglia siciliana, trascorse l’infanzia in Giappone. Ritornata in Italia, dopo un periodo a Bagheria, raggiunse il padre a Roma, ormai separato dalla madre. Nel 1957 fondò insieme ad altri la rivista letteraria «Tempo della letteratura». È stata a lungo compagna di Alberto Moravia. Tutte le sue Opere sono raccolte in un Meridiano di recente pubblicazione. Con la raccolta di racconti Buio (1999) si è aggiudicata il Premio Strega. Con La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990), tra i romanzi italiani più venduti degli ultimi decenni, ha vinto il premio Campiello.

SINOSSI

«Caro Pier Paolo, ho in mente una bellissima fotografia di te, solitario come al solito, che cammini, no forse corri, sui dossi di Sabaudia, con il vento che ti fa svolazzare un cappotto leggero sulle gambe. Il volto serio, pensoso, gli occhi accesi. Il tuo corpo esprimeva qualcosa di risoluto e di doloroso. Eri tu, in tutta la tua terribile solitudine e profondità di pensiero. Ecco io ti immagino ora cosí, in corsa sulle dune di un cielo che non ti è piú ostile». Dacia Maraini



COSA NE PENSO
 
In queste pagine del libro “Caro Pier Paolo” Dacia Maraini ci regala in forma di parole la stima e l'affetto per l'amico Pier Paolo Pasolini.
Per chi non ha mai letto le opere di Pasolini, l'autore apparteneva alla corrente neorealista, pur dando ad essa un'impronta del tutto personale. 
Usava un gergo molto dialettale, con il quale esprimeva un mondo suburbano, crudo e violento. Un poeta malinconico, silenzioso, introverso, le cui opere si possono comprendere al meglio solo se non te ne fai spaventare perché ti porta ad una conoscenza più profonda del mondo.
Attraverso la voce di Dacia Maraini conosciamo un Pasolini inedito, tra viaggi estremi in paesini sperduti dell'Africa e per il mondo,le esperienze artistiche e cinematografiche, aneddoti e sodalizi con Alberto Moravia, Maria Callas, Elsa Morante e Ninetto.
In conclusione,“Caro Pier Paolo” è un testo colmo di tenerezza,che ci giunge come per magia nel centenario dalla sua nascita. Consigliato!
Buona lettura

Recensione a cura di C.L

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