LA CASA DEL CARRUBO DI BARBARA BELLOMO: INTERVISTA E RECENSIONE

Cari lettori,

La scrittrice con la quale ho chiacchierato questa settimana è Barbara Bellomo.
Barbara Bellomo, siciliana,di madre tedesca, è laureata in lettere. Dopo la laurea ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia antica e ha lavorato come insegnante presso la cattedra di Storia romana dell'Università di Catania. Attualmente insegna Lingua e letteratura alle superiori. Per Salani ha pubblicato La ladra di ricordi,Il terzo relitto,Il peso dell'oro e il libro dei sette sigilli.


D: QUANDO HAI CAPITO DI ESSERE PORTATA PER LA SCRITTURA?

R: Tardi. Solo intorno ai quarant’anni. Dopo avere lavorato per molti anni all’università di Catania, prima con un dottorato in Storia antica e poi con due assegni di ricerca in storia romana, mi sono ritrovata in mezzo alla strada. Ma mi mancava scrivere e poi cosa potevo fare per rinascere? Così mi sono rimboccata le maniche e ho scoperto sulla mia pelle che alcuni eventi che in un momento della nostra vita ci sembrano terribili sono solo l’occasione per scoprire mondi diversi e migliori. Oggi amo lavorare a scuola, tra i miei ragazzi sono felice, e ho la vita piena della mia scrittura e del mondo che ho conosciuto attraverso i miei libri e i miei lettori.


D: QUANTA LIBERTÀ NARRATIVA CI SI PUÒ CONCEDERE QUANDO SI SCRIVE UN ROMANZO STORICO. DOVE SI FERMA LA REALTÀ E INIZIA IL ROMANZESCO?

R: La libertà narrativa è sempre ben accetta, ma a patto che non tradisca la verità dei fatti. Si inventa sulle emozioni, sui personaggi mai esistiti, ma se un evento è accaduto non si può ometterlo o storpialo. Nel romanzo, che nasce per emozionare e non per insegnare, il verosimile va a braccetto con il vero. 


D: UN ROMANZO STORICO PUÒ ESSERE IN UN CERTO SENSO UNA SORTA DI RISCRITTURA DELLA STORIA, SECONDO TE?

R: Non proprio. Ma può essere un buon modo per veicolare la cultura. E’ bello che quando si chiuda un libro si sappia di più di quando lo si doveva aprire, non credi? Ma il romanzo ha sempre come fine appassionare il lettore, anche quello che non ama la storia con la S maiuscola.


D: CHE SENSAZIONI PENSI DI LASCIARE AI TUOI LETTORI A FINE LETTURA?

R: Non saprei dire. Per questo romanzo mi hanno scritto tante cose. Che i personaggi rimangono nel cuore. Che il libro ha commosso. Ma direi che tocca ai lettori dirlo, non agli autori. In fondo i giudici di ogni libro, quelli che decidono se un libro merita di essere letto e consigliato sono sempre e solo loro: i lettori.


D: C’È UN PERSONAGGIO, TRA I TUOI PROTAGONISTI, CHE SENTI PIÙ TUO? PERCHÉ?

R: In questo romanzo ho amato tanti personaggi. Ma uno mi è rimasto scolpito dopo che ho chiuso il libro. Don Luigi. Un uomo che ha speso la sua vita nella brigate internazionali a combattere instaurazione dei regimi di destra negli anni che hanno soprecceduto il secondo conflitto mondiale e che quando ha capito che era tutto inutile è poi tornato in Sicilia. Per chiudersi in solitario ritiro. Ma quando il conflitto bussa alla sua porta e la trincea entra in casa, ritorna l’indomabile e coraggioso rivoluzionario. La sua è una vita di passione. Infatti anche l’amore lo travolgerà.


D: A CHI TI ISPIRI? QUALI SONO I LIBRI CHE TI HANNO FORMATO?

R: Mi ispiro a tanti. Nessun libro nasce da solo. Lo scrittore però tengo sempre presente e che e rileggo mentre scrivo è Ken Follett. Lo rileggo per capire come faccia a tenere il lettore incollato alla pagina, non per le storie che ormai conosco a memoria. 


D: PROGETTI PER IL FUTURO?

R: Sì. Uno molto ambizioso. Un storia intrigante, importante, interessante. Forte. Ma se questo libro frullava nella mia testa da vent’anni, non so quando uscirà il prossimo. Spero di cuore il prima possibile. 

Ringrazio di cuore Barbara Bellomo per aver risposto alle mie domande 



SINOSSI

Fino a quando la guerra non arriva a bussare alla tua porta, sembra sempre meno cattiva di quello che ti aspetti. O almeno è ciò che pensa Vittorio Floridia, professore di latino e greco a Catania, all'indomani del bombardamento che ha distrutto la sua casa e infranto ogni speranza di tornare a una vita normale. Come potrà ora salvare la famiglia dai morsi della paura e della fame? Forse accettando l'invito di Luigi Villalba, un vecchio amico, a trasferirsi nella sua tenuta di campagna, la casa del carrubo. La chiamano così per via del maestoso albero che da sempre protegge i suoi abitanti e che ora dovrà vegliare su due intere famiglie. Da Luca, coraggioso e incosciente, ad Agata, custode di un segreto inconfessabile; da Luigi, che quel segreto lo conosce bene, a Nunzia, convinta che le bombe non possano nulla contro l'amore. Due famiglie che all'ombra del grande carrubo impareranno a conoscersi e, nel dolore reciproco, a riconoscersi, senza sapere che un'ombra ancora più ampia, minacciosa e ineluttabile, è in agguato. È quella della Storia dei grandi, di Churchill, di Roosevelt e del generale Eisenhower, che in gran segreto progettano uno sbarco alleato sull'isola per farsi strada nel cuore dell'Europa nazista. In una Sicilia infuocata e sofferente, Barbara Bellomo traccia i destini dei Floridia e dei Villalba, dando vita a un grande romanzo corale che unisce i sentimenti e il coraggio dei singoli agli intrighi e alle strategie di chi, con un solo ordine, può cambiare la vita di tutti.


COSA NE PENSO

La descrizione dei diversi personaggi dà la possibilità a chi legge, di carpire appieno ogni dettaglio, ogni sfaccettatura delle molteplici personalità che si suddividono all'interno della trama. Ognuno dei protagonisti presenti in quest'opera nasconde un segreto, che sia parte del proprio passato o dei propri sogni.
Un aspetto significativo del romanzo è senz'altro lo sbarco degli Alleati nel luglio del 1943. Pagine e pagine intrise di dolore e di rimpianti e di vita. 

 «Alcuni ricordi hanno la capacità di fare tanto male da rendere il passato sempre presente.»

Ho amato molto gli intrighi e i segreti che legano i Villalba ai Floridia, e la freschezza di un amore appena sbocciato e la bellezza di un amore mai dimenticato all'ombra del maestoso carrubo. 
In conclusione, La Casa del Carrubo è un libro di straordinaria potenza,amerete ogni capitolo,
è uno di quei rari libri che mettono in subbuglio l'animo del lettore.
Un libro che non può di certo mancare nella vostra libreria. Consigliatissimo.
Buona lettura!




Intervista e intervista a cura di C.L


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