INTERVISTA A FRANÇOIS MORLUPI



Cari lettori, buongiorno!

Oggi, ho il piacere di ospitare François Morlupi ,classe 1983, italo-francese, lavora in ambito informatico in una scuola francese di Roma. 
Il suo romanzo d’esordio Formule Mortali, edito da Croce Edizioni nell’aprile 2018, ha vinto sei premi letterari nazionali tra cui il Giorgione Prunola e il Grottammare nella categoria noir-giallo, arrivando in finale a Garfagnana in Giallo e a GialloCeresio. Nel luglio 2020, esce il suo secondo romanzo, Il Colbacco di Sofia, un noir ambientato tra la Bulgaria e Roma. Pubblicato sempre dall’editore Croce, si è subito posizionato, assieme a Formule Mortali, per mesi, nella top 10 dei noir più venduti su Amazon ed entrando in finale a Garfagnana in Giallo. Il commissario Ansaldi con la sua squadra sono ormai divenuti familiari e apprezzati dai lettori. Dal 2018 Morlupi è recensore per il blog ThrillerNord e dal 2020 fa parte della giuria nella sezione giallo del Premio Letterario di Grottammare.


D: QUANDO HAI CAPITO DI ESSERE PORTATO PER LA SCRITTURA? 

R: Ho iniziato a scrivere per scommessa nel 2017. Fondamentalmente sono stati tre i motivi che mi hanno spinto a scrivere... Il primo, forse il più importante, era la volontà di evadere dalla quotidianità che mi stava attanagliando, soprattutto a lavoro dove le cose non andavano benissimo. Ho tentato dunque di rifugiarmi in un mondo nuovo, dove io ero il protagonista e nessuno mi schiacciava con il suo peso. Poi leggere una quantità industriale di libri l'anno ha fatto sì che nel mio cervello, qualcosa venisse seminato ogni giorno. Il tutto ha germogliato in un determinato periodo, ma probabilmente bolliva da parecchio. Prima di essere uno scrittore sono infatti un lettore. Lo stress da lavoro non ha fatto altro che accelerare un processo inevitabile. The last but not the least, è che spesso rimanevo deluso da alcuni romanzi. Mi sentivo quasi tradito quando compravo un libro pubblicizzato che poi non rispettava le attese. Invece di criticare soltanto, ho voluto mettermi alla prova, agire. Ho capito che ero portato nella scrittura quando “Come delfini tra pescecani” è stato tra i cento romanzi più venduti in Italia, tutti i generi compresi, nel 2021. Mi sono detto: evidentemente la mia scrittura piace a molti!
 
D: NEL MARZO DEL 2022 ESCE NEL NERO DEGLI ABISSI, LA SECONDA INDAGINE DELLA SERIE DEI CINQUE DI MONTEVERDE, ROMANZO ACCOLTO POSITIVAMENTE DALLA CRITICA NAZIONALE, CON IL QUALE A LUGLIO HAI VINTO IL PREMIO LETTERARIO GARFAGNANA IN GIALLO, ARRIVATO TRA I FINALISTI DEL FESTIVAL TOLFA GIALLI&NOIR. COSA CI ASPETTERÀ PROSSIMAMENTE?

R: Ora siamo in finale per il secondo anno di seguito al premio Fedeli, che è il premio indetto dalle Forze dell’ordine. Sarei un bugiardo se scrivessi che mi accontento della finale…io ci spero! Aspettando anche a dicembre il premio Scerbanenco; l’anno scorso ho avuto l’onore di vincere il premio dei lettori, quest’anno chissà….incrocio le dita e vedremo, comunque vada sarà un successo!

D: QUALI SONO GLI INGREDIENTI NECESSARI PERCHÉ UNA STORIA MERITI DI ESSERE RACCONTATA?

R: Non posso avere la presunzione di conoscere la ricetta segreta per scrivere un buon libro; sicuramente però bisogna aver letto moltissimo, seguire alcuni corsi di scrittura di genere in cui ci si vuole cimentare e avere una scrittura originale. Molto spesso la maggior parte idee non lo sono, ma ciò che fa la differenza a mio avviso, ovvero la chiave del successo, è come le si racconta.

D: DOVE TROVI L’ISPIRAZIONE PER I TUOI LIBRI? 

R: Dalla vita di tutti i giorni, ovvero la quotidianità. Poi è innegabile; chi scrive noir butta un occhio sempre sulla cronaca nera. L’idea per esempio di “nel nero degli abissi” mi è venuta leggendo che a Villa Pamphili, il parco poco distante da dove vivo, era stata sgominato un giro di prostituzione notturno. Invece per la costruzione dei personaggi e per descrivere Roma come sesta protagonista dei miei romanzi, ho preso spunto da amici, familiari, me stesso anche e scene di viva vissuta in questa città bella quanto complessa.

D: L’ASPETTO POSITIVO E QUELLO NEGATIVO DELL' ESSERE UNA SCRITTORE? 

R: L’aspetto positivo ? Sicuramente il rapporto con i lettori e il condividere le mie storie con loro. Notare quanto i miei lettori siano affezionati ai cinque di Monteverde mi riempie di felicità. Alcuni li considerano oramai degli amici e mi scrivono in continuazione per sapere quando usciranno i prossimi romanzi.
Un lato negativo? A volte non posso dire che i rapporti con i colleghi scrittori siano così gratificanti, diciamo così.

D: UN LIBRO CHE NON TI STANCHERAI MAI DI RILEGGERE? 

R: Il conte di Montecristo di Dumas; raramente ho letto un libro che racchiudere così tante tematiche come amore, amicizia, morte, vendetta, perdono, redenzione e tante altre.

D: PROGETTI PER IL FUTURO?

R: La pubblicazione di un prequel per i cinque di Monteverde e poi speriamo in traduzioni all’estero e chissà….in una serie Tv con magari Battiston come protagonista, sarei l’uomo più felice del mondo!


Ringrazio di cuore François Morlupi per aver risposto alle mie domande.


Intervista a cura di C.L

© Riproduzione riservata 






Commenti