INTERVISTA A GINO PITARO



Cari lettori,

L'ospite di questa nuova intervista è Gino Pitaro, nasce a Vibo Valentia nel 1970 e vive a Roma. Nel suo percorso svolge varie attività, tra cui quella di redattore e documentarista. Nel 2011 esce il suo 'I giorni dei giovani leoni' (Arduino Sacco Editore), una delle opere underground più lette nel 2012.
In seguito pubblica con la Ensemble nel 2013 'Babelfish' e nel 2015 il romanzo 'Benzine'. Entrambi ottengono consensi crescenti e vincono numerosi premi letterari.
Nel 2019 è la volta di 'La Vita Attesa' per Golem Edizioni.
‘Medjugorje, i Segreti rivelati’ è il suo primo libro ‘non fiction’, cui fa seguito ‘Medjugorje, la Via della Redenzione’, entrambi di forte attualità.
Nel 2021 è uscita la riedizione di 'Babelfish - racconti dall'Era dell'Acquario' arricchita da un racconto inedito. Molti suoi libri sono disponibili su Amazon  nelle varie lingue.



D: CHI È GINO?

R: Un viandante. Non so nemmeno io chi sono, proprio perché in buona parte mi sento un mistero per me stesso. Sono tante cose che non ho ben compreso della mia persona, e forse per una legge di compensazione fuori di me ci prendo spesso benissimo, anche nelle cose che mi riguardano ma che appunto non sono ‘me’.

D: QUANDO HAI CAPITO DI ESSERE PORTATO PER LA SCRITTURA?

R: A scuola vedevo che me la cavavo benissimo con i temi e anche all’università le mie tesine e i miei scritti scavavano sottopelle. Prima ancora scrivevo con successo missive per amici innamorati. Non ho mai pensato di pubblicare se non dal 2009. Questo fu l’anno in cui iniziai a scrivere un romanzo.

D: DOVE TROVI L’ISPIRAZIONE PER I TUOI LIBRI?

R: Non so se si possa parlare di ispirazione. Mi sorregge l’esigenza, la necessità di comunicare in forma romanzesca o in quella saggistica qualcosa che mi appartiene, anche se lo scrittore rifugge dall’autobiografismo stretto. Adesso per esempio i miei libri su Medjugorje e le Apparizioni Mariane hanno avuto un grande seguito.  

D: L’ ASPETTO POSITIVO E QUELLO NEGATIVO DELL' ESSERE UNO SCRITTORE?

R: Finché l’esigenza di scrivere o quella che alcuni chiamano ispirazione mi sorregge, nessuna in particolare, se non che è un’attività molto imprevedibile, dunque anche sorprendente. L’aspetto positivo, almeno dalla mia prospettiva, è la libertà, ma non sono mai stato stritolato dentro alcuni meccanismi dell’industria culturale per poter avere un giudizio differente. Quello negativo, che ha anche delle positività, è che appunto lo scrittore è anche un avventuriero. Insomma il positivo ha anche un po’ di negativo e il negativo un po’ di positivo. Yin e Yang! 

D: QUALE È STATA LA DIFFICICOLTA’ MAGGIORE DURANTE LA STESURA DEL LIBRO “MEDJUGORJE – LA VIA DELLA REDENZIONE”?

R: Nessuna in particolare, perché la mia indagine sulle mariofanie, sulle apparizioni mariane, su profezie e fenomenologie a esse correlate ha stimolato determinate ricerche e risposte che sono venute da sé. Cercando si viene trovati. In tal senso sono stati di sprone anche le domande dei lettori in merito al mio primo testo sull’argomento che è ‘Medjugorje, i Segreti rivelati – Guida ai Tempi Nuovi’. Ho voluto questi libri in esclusiva su amazon, come pure la riedizione del mio libro di racconti ‘Babelfish’. 

D: UN LIBRO CHE NON TI STANCHERAI MAI DI RILEGGERE?

R: La Bibbia, perché è foriera di tante scoperte, di tanti incroci interiori e mentali. Non mi sembra un caso che sia ‘il libro dei libri’, che in realtà è una somma di testi di epoche diverse, cui seguono tante dissertazioni sulle traduzioni, sull’esegesi. Ha infiniti o indefiniti livelli di lettura.

D: PROGETTI PER IL FUTURO?

R: Scrivere, curare una collana (se me lo propongono). Non so ancora se scriverò un nuovo saggio o un nuovo romanzo, ma non tornerò sull’argomento Medjugorje. Credo però che fare progetti oggi abbia un altro significato molto relativo in relazione ai cambiamenti, alle sfide e agli eventi che si prospettano.


Ringrazio di cuore Gino Pitaro per aver risposto alle mie domande.





Intervista a cura di C.L


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