“CHIACCHIERATA CON MARINELLA FIUME”
D. CHI È MARINELLA?
R. Uno spirito inquieto che va dietro tante passioni senza trovare mai un approdo; un’’archeologa’ che scava alla ricerca di donne ingiustamente sottaciute e obliate.
D. QUANTO TEMPO HAI IMPIEGATO PER LA REALIZZAZIONE DI “DONNE DI CARTA IN SICILIA. ITINERARI SULLE ORME DELLE SCRITTRICI”?
R. Non saprei rispondere, sono una scrittrice compulsiva, non programmo mai, quando il flusso di idee si presenta mi metto di buon buzzo a scrivere senza pensare quanto tempo mi ci vorrà. Mi alzo alle quattro del mattino e a parte piccole pause per il caffè, scrivo ininterrottamente fino alle nove. Quando sono stanca di stare al pc mi sgranchisco per qualche minuto le gambe in giardino in compagnia dei miei fiori e dei miei cani. Ma sono una sedentaria, la domenica è un buon giorno per scrivere a lungo. È stata comunque un’impresa non semplice scrivere quest’ultimi libro, anche perché bisognava incardinare scrittrici e luoghi in percorsi spesso inusuali e coordinare biografie e percorsi in itinerari effettivamente realizzabili. Un lavoro di coordinamento fatto con Fulvia Toscano in occasione del nostro festival ‘La Sicilia delle donne’ attraverso un approccio bottom up («dal basso verso l’alto») alle diverse realtà: singole/i studiose/i, Istituzioni, Fondazioni, Associazioni, che vi hanno preso parte.
D. CHE SENSAZIONE SI PROVA DOPO AVER SCRITTO UN LIBRO?
R. Come dopo aver partorito, sei sfiancata, ma con i neuroni vigili, finalmente respiri, non ti illudi di aver generato la creatura più bella del mondo, pensi che forse avresti fatto meglio a cambiare quella cosa lì, pensi a quella frase che hai riscritto mille volte e sei pentita di non averla lasciata così come era stata concepita di getto, sei ipercritica insomma, finché non ti getti nell’ambaradan delle presentazioni e delle interviste, anche lì, altra fatica, però talvolta salutare confronto.
D. PARLACI DELLE INFLUENZE LETTERARIE CHE HAI AVUTO, DEGLI SCRITTORI CHE AMI.
R. Sono tanti gli scrittori che amo, soprattutto i Grandi, non i candidati all’ultimo Strega che per lo più mi annoiano, amo le riletture, arrivo alla scrittura dagli studi classici che non ho mai abbandonato, mi hanno formato, hanno creato la struttura linguistica che prima che essere alla base della mia scrittura è alla base della mia testa, sono il logos raziocinante che si oppone al caos, al non-sense di tanta ‘modernità’ e di tanto mercato. Io non capisco come si possa scrivere non dico un romanzo, ma anche solo due parole senza tale fondamento... Al di là di quei classici la mia scrittrice preferita è Marguerite Yourcenar, anche lei un classico ormai; ne rimasi fulminata da ragazza e credo che la ragione sia sempre la stessa: il suo non dire mai cose scontate e finte ma sempre cose necessarie sotto qualunque latitudine, la sua profondità, insomma, cui non è estraneo il suo rapporto con la letteratura greca e latina. E poi Virginia Woolf con quello che ha significato per me e per tante altre donne. Tra le italiane Armanda Guiducci, l’autrice del famosissimo libro La mela e il serpente (1974), da cui credo di essere stata ‘influenzata’ specialmente per la mia scelta della ‘narrativa del sé’, in tutte le sue forme, genere privilegiato per raccontare le donne in condizioni di marginalità, subalternità, esclusione, di cui ho sentito il bisogno di far sentire la voce in tante mie opere.
D. HAI DELLE ABITUDINI PARTICOLARI DURANTE LA SCRITTURA?
R. Non so quanto sia particolare questa mia abitudine di fermarmi mentre scrivo a cercare qualcosa in un libro e poi di invischiarmi tanto in quello da dimenticare che stavo scrivendo…
D. C'È QUALCOS'ALTRO CHE VUOI AGGIUNGERE... CHE VORRESTI DIRE AI TUOI LETTORI?
R. Sì, un’ultima cosa. Se vi deludono i libri che il mercato sforna in gran quantità rileggete i classici, questi non vi deluderanno mai.
D. PROGETTI PER IL FUTURO E SOGNI?
R. Vivo come posso il mio presente e penso che il futuro è oggi, non mi aspetto nient’altro, ma senza la scrittura vivrei male, la scrittura cura le ferite.
Ringrazio Marinella per la sua disponibilità nel rispondere alle mie domande.
In libreria e sugli store online dal 5 aprile 2024 Il Palindromo
SINOSSI
Il viaggio in Sicilia non è un viaggio qualunque, non può mai essere solo uno “spostamento fisico”. È anzitutto un viaggio letterario. Nelle pagine di questo libro, una storia dopo l’altra, si compone un atlante narrativo che tiene insieme le memorie delle donne (e degli uomini) e quelle dei luoghi: itinerari che ci conducono in località più o meno note sulle tracce di autrici più o meno famose ma soprattutto di scrittrici dimenticate, siciliane o straniere, che dell’isola avvertirono tutto il fascino e talora decisero di restarvi per sempre. Una guida differente per una nuova esperienza della Sicilia. Il volume si apre con la prefazione di Fulvia Toscano e contiene in allegato la "Mappa delle Donne di carta in Sicilia" con l’indicazione delle città e dei luoghi connessi alle biografie delle scrittrici.
COSA NE PENSO
“Donne di carta in Sicilia” è un viaggio straordinario nel mondo della letteratura siciliana femminile.
Un viaggio biografico epico, una guida culturalmente stimolante, che lascia in chi legge questo lavoro la voglia di visitare questa splendida isola.
Ammetto di non conoscere molte di queste poetesse e scrittrici, donne di mare,di terra e di fuoco nate o arrivate per caso sull' isola, da Maria Emma Alaimo,Agatuzza Messia, Giuseppina Turrisi Colonna, Jole Bovio Marconi e molte altre. La lettura di questo libro è stato anche un modo per approfondire la memoria di autori noti come Salvatore Quasimodo.
Attraverso una scrittura chiara, rigorosa e appassionata, Marinella Fiume accompagna il lettore alla scoperta delle meraviglie della Sicilia.
In conclusione, auspico a“Donne di carta in Sicilia” di volare sempre più in alto, fino a raggiungere tutte le scuole e le case d'Italia. Leggetelo, leggetelo, leggetelo!
Photo by Alessandro Lo Piccolo
Intervista e recensione a cura di C.L
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