INTERVISTA A SAMUEL BURR AUTORE DEL LIBRO: LA COMPAGNIA DEGLI ENIGMISTI



Cari lettori, 

l’ospite di oggi è Samuel Burr. Samuel ha studiato alla Westminster Film School e lavora come autore e dirigente televisivo. Ha sviluppato e prodotto programmi molto popolari nel Regno Unito.
L’idea per La Compagnia degli enigmisti è nata in seguito ad un documentario all'età di diciannove anni, girato in una casa di riposo che ha lanciato la sua carriera. Ancor prima della pubblicazione il romanzo, in corso di traduzione in 15 paesi, ha scatenato una corsa tra 15 agenzie letterarie che si sono battute per rappresentarlo. La compagnia degli enigmisti in libreria e sugli store online da maggio 2024 Longanesi

Note personali: Lettura scorrevolissima, i lettori sono invitati a partecipare attivamente alla risoluzione del mistero tra enigmi e soluzioni. Piace soprattutto per i personaggi e la scrittura semplice. Bello il finale!

D. COM'È NATA LA TUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?

R. Ho lavorato come produttore in programmi TV dopo più di 10 anni nel settore, ho iniziato ad avere il desiderio di dare vita a una storia tutta mia senza il bisogno di avere il permesso di nessun capo per poter realizzare questo mio desiderio, cosa invece assolutamente necessaria nel mio lavoro in televisione.
Infatti, ciò che mi affascinava della scrittura di romanzi – almeno all’inizio – era che non richiedeva che chiedessi il permesso a nessuno per realizzarlo. Non avevo bisogno di un budget da un milione di sterline. Non avevo nemmeno bisogno che qualcuno approvasse l’idea. Dovevo solo prendere carta e penna e scriverlo.

D. QUAL È LA PARTE PIU’INTERESSANTE NELL'ESSERE UNO SCRITTORE?

R. È immensamente emozionante e allo stesso tempo terrificante condividere il tuo romanzo d'esordio con il mondo. Una delle cose che preferisco è vedere come i lettori si approcciano alla storia, e capire chi sono i loro personaggi e le loro scene preferite, quali battute hanno sottolineato come particolarmente pertinenti e cosa hanno preso dal libro. La settimana scorsa ho ricevuto un messaggio meraviglioso da una lettrice diceva che il libro le ha insegnato a essere più aperta a creare legami con gli estranei e le ha ricordato quanto sia importante sorridere alle persone per strada. Ricevere messaggi come questo ripaga tutto il duro lavoro!

D. DOVE HAI PRESO L'IDEA O LO SPUNTO PER “LA COMPAGNIA DEGLI ENIGMISTI”?

R. Come la maggior parte dei romanzi, è difficile individuare una singola idea, persona o storia che abbia ispirato il libro. Ma c’è stato un momento particolarmente significativo. A diciannove anni ho realizzato un documentario all'interno di una casa di riposo per anziani insieme ad un mio amico. È stata un'esperienza affascinante, anche perché a diciotto anni eravamo completamente sfiniti dalla loro frenetica vita sociale. C'era qualcosa di intrinsecamente divertente nell'idea di una coppia di adolescenti in quel posto, eravamo entrambi interiormente più vecchi  rispetto a queste persone con cui vivevamo accanto.
Penso di essere sempre stato un ragazzo particolarmente profondo, se devo essere sincero. Probabilmente è da lì che viene il personaggio di Clay…!


D. QUAL È STATO IL “FEEDBACK” DA PARTE DEI LETTORI?

R. Mi è piaciuto sentire come i lettori si sono affezionati a “La compagnia degli enigmisti”, ai suoi personaggi e ai temi affrontati. Ho ricevuto diversi commenti da lettori che affermavano come si identificassero con la missione di Clayton e come, essendo qualcuno che ha lottato per "adattarsi" per tutta la vita, ciò abbia ricordato loro che a volte trovare il proprio posto nel mondo è il puzzle più grande di tutti. Se i viaggi di Pippa e Clay possono insegnarci qualcosa, è che siamo tutti capaci di fare qualcosa di straordinario, per costruire un grande futuro per noi stessi. Abbiamo solo bisogno della convinzione e delle persone giuste accanto a noi per arrivare dove vogliamo essere, per trovare i nostri pezzi mancanti. Se il mio passato mi ha insegnato qualcosa, è che la vita stessa è un grande puzzle... e tutti stiamo solo cercando i pezzi mancanti, qualunque cosa ci faccia sentire completi nel grande cruciverba della vita. Scrivere questo libro per me è stato un momento importante. 
È stato incredibile vedere la reazione scaturita da questo libro e spero che induca i lettori a pensare a cosa e come potrebbero ottenere nella loro vita.

D. COSA TI PIACE FARE QUANDO NON SCRIVI? 

R. Amo le storie in ogni sua forma, quindi quando non scrivo probabilmente guardo un film o una serie TV, altrimenti coccolo la mia gatta Muriel, faccio lunghe passeggiate in campagna con il mio compagno, cucino piatti deliziosi e, soprattutto, leggo un sacco di libri!

D. PARLACI DELLE INFLUENZE LETTERARIE CHE HAI AVUTO, DEGLI SCRITTORI CHE AMI.

R. Il libro a cui sono tanto affezionato è  “We All Want Impossible Things” di Catherine Newman. Apparentemente può sembrare un libro sulla morte, eppure è anche uno dei libri più divertenti che abbia mai letto. 

D. PROGETTI PER IL FUTURO? 

R. Sono felice di avere l’opportunità di scrivere un secondo libro, non è il continuo di “La compagnia degli enigmisti.”
Anche se non posso dire molto per il momento spero che chiunque abbia letto e apprezzato “La compagnia degli enigmisti” apprezzerà anche questo mio secondo libro. È un’altra storia misteriosa e con dei personaggi colorati ed eccentrici. 
Questo è tutto quello che posso dirvi per adesso!

Ringrazio Samuel Burr per la sua disponibilità nel rispondere alle mie domande.




SINOSSI 

In una magione del Bedfordshire che ha visto giorni migliori, di proprietà della celebre enigmista Philippa Allsbrook, un eccentrico gruppo composto da sciaradisti e sciaradiste, creatori e creatrici di rebus e labirinti, enigmisti ed enigmiste per lo più ottuagenari trascorre la propria esistenza ideando e risolvendo rompicapi. Le loro menti sono le più acute e affinate d'Inghilterra, eppure c'è un segreto che nemmeno i soci della Compagnia conoscono, un segreto che Philippa, sul letto di morte, affida a Clayton Stumper, il giovane uomo che lei stessa, un giorno di venticinque anni prima, ha trovato abbandonato in fasce fuori dalla porta della villa. Clay, allevato dai più brillanti geni del secolo scorso, si veste come un uomo d'altri tempi, beve sherry e non sa niente delle proprie origini. Ma, forse, il fitto mistero che ammanta il suo passato può trovare una soluzione grazie alla curiosa scatola che Philippa gli ha lasciato in eredità. Aiutato dalla bislacca quanto astuta Compagnia, Clayton (e con lui il lettore) cercherà di decifrare gli indizi contenuti nel cofanetto in un viaggio fra labirinti e rompicapi che, forse, lo porteranno a sciogliere l'enigma più difficile di tutti, quello che riguarda chi siamo veramente.


Intervista a cura di C.L

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