RECENSIONE DEL LIBRO: “UNA FEROCE LIBERTÀ” DI ANNICK COJEAN

In libreria e sugli store online dal 21 maggio 2024 fveeditori


NOTE SULL' AUTRICE 

Annick Cojean Reporter a "Le Monde", vincitrice del prestigioso premio Albert-Londres, il Pulitzer francese. Il suo libro-inchiesta "Le prede. Nell'harem di Gheddafi" (Piemme, 2013), in classifica in Francia per settimane, è un bestseller internazionale in corso di pubblicazione in sette paesi. Per scriverlo l'autrice è andata in Libia, sfidando ostracismo e tabù.


SINOSSI 

Gisèle Halimi (1927 – 2020) è stata un’avvocata, scrittrice e deputata francese di origini tunisine. Con alcuni processi passati alla Storia, ha impresso una fondamentale spinta alle lotte per i diritti civili. Nel 1971 ha fondato insieme a Simone de Beauvoir il movimento Choisir la cause des femmes. Gisèle fu sempre sostenuta da un gruppo di intellettuali e amici fra i quali Henry Cartier-Bresson, che la seguiva ovunque, con la sua piccola Leica in mano. Dominique, la terza moglie di Pablo Neruda, fu sua intima amica: ‘Pablito’ la chiamava “la bella donna dagli occhi tristi”. Halimi stimò molto Noam Chomsky, linguista e intellettuale, “così libero nelle sue denunce ai discorsi ufficiali”. Romain Gary, di cui fu anche l’avvocata nell’affare Ajar, la affascinò. “Amo le persone come lui,” diceva: “libere e infuocate”.

Nel novembre 1972, nell’aula del tribunale di Bobigny, Gisèle Halimi difendeva Marie-Claire Chevalier e la madre: la prima accusata dal suo stupratore per aver interrotto illegalmente la gravidanza, la seconda per aver aiutato la minorenne a disporre liberamente del suo corpo. Fra insulti, brutale misoginia e le urla di supporto delle altre sorelle in piazza, si chiudeva uno storico processo che avrebbe aperto le porte, pochi anni dopo, alla legge Veil. La più irrispettosa delle avvocate, ancora una volta, era riuscita ad infiammare l’opinione pubblica, puntando il dito contro gli abusi machisti e le leggi antiquate. Come aveva già fatto con le partigiane torturate durante la guerra di indipendenza algerina, come avrebbe continuato a fare per la libertà dei più deboli ed emarginati. Dando un lampante esempio di disubbidienza civile e innaffiando di linfa vitale il movimento femminista del vecchio continente.

COSA NE PENSO 

Un libro intervista davvero appassionante esattamente come la sua protagonista Gisèle Halimi.
Lo ammetto Gisèle è stata una grande scoperta per me, non conoscevo in maniera così minuziosa la sua vita, le sue scelte,il percorso da lei intrapreso per arrivare a salvare più vite possibili dalla pena di morte nei paesi dell' africa del nord soprattutto in Tunisia suo paese d'origine e l' Algeria.
Una vita per i diritti civili, dalle battaglie su aborto e stupro, alle lotte in Parlamento. Legale e amica di Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre.
Con Simone de Beauvoir fondò il movimento femminista «Choisir la cause des femmes» che si occupava di educazione sessuale e si batteva per l'aborto libero. L'azione legale di Halimi nel 1972 fu all'origine del processo di Bobigny, che contribuì a debellare in Francia la legge repressiva contro l'aborto e divenne punto forte nella campagna per il libero uso dei contraccettivi.Halimi appoggiò il Front de Libération Nationale in Algeria e divenne una militante della rivolta antifrancese per l'indipendenza. 
Una donna a cui ispirarsi.

«Signor Presidente,signori della corte,oggi sono in possesso di un raro privilegio. Provo la pienezza di un perfetto accordo tra il mio mestiere che è quello di difendere e la mia condizione di donna. Mai così tanto prima d'ora mi sono sentita allo stesso tempo l'imputata dietro la sbarra e l'avvocata al leggio.»
(Dal processo di Bobigny 1972)

In conclusione, Essere femministi oggi è un valore di tutti, non appartiene solo all’uomo o solo alla donna, ma esprime un’esigenza umana fondamentale: il bisogno per cui non nessuno venga giudicato in base al sesso, ma per come pensa e agisce, facendo in modo che lo spazio e le opportunità siano le stesse per tutti. Il femminismo riguarda tutti, non è solo una questione femminile, e serve a rendere il mondo un luogo migliore, per tutti, in cui vivere. 
Un libro che si legge tutto d'un fiato. Consigliato! Buona lettura.

Recensione a cura di C.L

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