È un vero piacere per me ospitare sul mio blog Patrizia Rossetti, volto storico della televisione italiana e conduttrice amata dal pubblico. Con una carriera lunga, intensa e costellata di successi, Patrizia mi apre le porte della sua vita, tra ricordi indimenticabili, aneddoti straordinari e momenti di grande emozione, in un’intervista sincera e inedita, accompagnata dal suo libro Semplicemente io.
D. COSA L’HA SPINTA A SCRIVERE SEMPLICEMENTE IO ?
R. Perché mi sono girata indietro e mi sono resa conto che sono trascorsi ben 44 anni dall’inizio della mia carriera. Allora mi sono detta: “Perché no? Perché non raccontare tutto quello che ho vissuto, quello che si è visto e, soprattutto, quello che non si è visto?”. La mia storia, la mia nascita, la mia crescita, le mie felicità e, perché no, anche le mie delusioni. Gli incontri con personaggi straordinari, quelli privati non sempre andati a buon fine… insomma, tutta la mia vita. Ho voluto farlo in maniera schietta, sincera e anche molto ironica. Spero di esserci riuscita.
D. NEL CORSO DELLA SUA CARRIERA HA INCONTRATO MOLTI PERSONAGGI NOTI : C’È UN INCONTRO CHE L’HA COLPITA PARTICOLARMENTE E CHE PORTA ANCORA NEL CUORE?
R. Nella mia carriera ho incontrato davvero tantissimi personaggi straordinari, italiani e stranieri: i più grandi cantanti della musica italiana, da Biagio Antonacci a Vasco Rossi, Gianni Morandi, Tiziano Ferro, Laura Pausini, Giorgia e tanti altri, come Mia Martini. Proprio l’incontro con Mia Martini mi ha colpita molto. Dopo Sanremo venne da me per un’intervista e pochissimo tempo dopo decise di togliersi la vita. È un ricordo struggente e indimenticabile.
Un altro momento molto significativo è stato quando corsi a Roma per intervistare addirittura lo straordinario Sean Connery. Era bellissimo, affascinante, elegante, educatissimo. Avevo solo un dubbio: essendo abituata alla voce di Ferruccio Amendola, temevo che dal vivo fosse diversa. Invece era splendida, sexy e magnetica. Anche sua moglie era carinissima: piccolina, come me, molto gentile. Mi sono trovata benissimo con entrambi e devo dire che questo incontro non lo dimenticherò mai.
D. SFOGLIANDO SEMPLICEMENTE IO SI PERCEPISCE AUTENTICITÀ : C’È UN EPISODIO RACCONTATO NEL LIBRO A CUI È PARTICOLARMENTE LEGATA E CHE CONSIDERA FONDAMENTALE PER DEFINIRE CHI È OGGI?
R. Se penso a un momento che ha segnato la mia vita e, in fondo, anche la donna che sono oggi, direi sicuramente la mia nascita. È stata molto difficile: ho rischiato di morire. Mio padre e mio nonno mi hanno trasportata per cinquanta chilometri sotto la pioggia, stretta tra i loro corpi, fino all’ospedale. Mi hanno messa in incubatrice e non c’erano molte speranze. Eppure ce l’ho fatta. Credo che la mia forza, la mia volontà, il mio carattere deciso derivino proprio da lì. Quelle difficoltà iniziali mi hanno resa una donna forte, combattiva, sempre pronta a rischiare e a mettersi in gioco.
D. LEI È UNA FIGURA MOLTO AMATA DAL PUBBLICO: QUAL È SECONDO LEI IL SEGRETO PER MANTENERE, NEL TEMPO , QUESTO LEGAME SPECIALE CON LE PERSONE?
R. Credo che non ci siano segreti particolari per mantenere un rapporto così bello e duraturo con il pubblico, anche dopo tanti anni e senza programmi personali. Il mio “segreto”, se così si può chiamare, è semplicemente essere me stessa. Non mi sono mai costruita un personaggio: sono Patrizia Rossetti, nel bene e nel male. Quando sbaglio chiedo scusa, se non ho ragione con umiltà chiedo maggiormente scusa; se invece ho ragione, divento roboante, ma sempre sincera e schietta. Credo che il pubblico apprezzi proprio questo: la mia autenticità e la mia umiltà. Non mi sono mai montata la testa e non lo farò mai. Anche se ho fatto Sanremo, tanti programmi, il primo talk show in diretta su Rete 4… tutto me lo sono guadagnato strada facendo, senza scorciatoie. E penso che questa sincerità sia arrivata alle persone.
D. SE DOVESSE DESCRIVERE LA
PATRIZIA PROFESSIONISTA E LA PATRIZIA DONNA NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI, QUALI DIFFERENZE E QUALI SOMIGLIANZE EMERGEREBBERO?
R. Non ci sono grandi differenze tra la donna Patrizia e la Patrizia professionista. Come conduttrice sono molto esigente, con me stessa e con gli altri: puntualità, schiettezza, confronto per me sono fondamentali. Nella vita, invece, sono un po’ più ragazzina.
In televisione mi piace essere sempre impeccabile, truccata e vestita bene; nella vita di tutti i giorni, però, sono molto più semplice: jeans, tute, scarpe da ginnastica e la mia cagnolina a farmi compagnia. Sono un po’ più scanzonata e meno pignola. Certo, nel lavoro pretendo precisione; nella vita privata, se c’è da fare una lavatrice o stirare, sono capace di rimandare anche per tre giorni.
D. UN SOGNO NEL CASSETTO CHE ANCORA NON HA REALIZZATO E CHE LE PIACEREBBE CONDIVIDERE CON I SUOI LETTORI E IL SUO PUBBLICO ?
R. Un sogno nel cassetto? I sogni devono esserci sempre. Mi piacerebbe partecipare a Ballando con le stelle, ma so che non sarà possibile avendo già fatto diversi reality. Oppure mi piacerebbe condurre una trasmissione in una fascia oraria che non ho mai coperto. Ho fatto la mattina, il pomeriggio, la sera, la notte, il sabato pomeriggio e la domenica mattina… mi mancherebbe la domenica pomeriggio. Anche solo essere ospite fissa in una trasmissione come Domenica In con Mara Venier non mi dispiacerebbe affatto.
Del resto ho fatto davvero di tutto: teatro, radio, televisione, a ogni ora possibile. Ricordo che Maurizio Costanzo, quando fui ospite da lui, mi disse: “Sa che lei fa più ore di me in televisione?”. E aveva ragione.
D. GUARDANDO AL FUTURO : QUALI SONO I SUOI PROSSIMI PROGETTI, SIA NEL CAMPO EDITORIALE CHE IN QUELLO TELEVISIVO O ARTISTICO?
R. Il mio desiderio è continuare a fare quello che faccio adesso. Apro una parentesi sulle telepromozioni: le faccio dal 1983, da quando sono entrata a Mediaset, e sono molto onorata che continuino a chiamarmi. Significa che il mio personaggio funziona, che sono credibile e che il pubblico si fida di me. Ho anche in programma delle ospitate carine e, credo di poterlo dire, una collaborazione più stabile in una trasmissione che mi piace molto: La volta buona con Caterina Balivo, una conduttrice che stimo.
Per quanto riguarda la scrittura, chissà? Potrei pensare a un secondo libro. Mi sono resa conto che tante cose avrei potuto raccontarle di più e altre addirittura me le sono dimenticate: 44 anni sono tanti.
Vedremo. Io sono fatalista: tutto quello che arriva lo accolgo con umiltà e professionalità. Se non arriva nulla, va bene lo stesso. Ma spero che ci sia ancora qualche occasione bella e particolare per continuare a dare qualcosa al mio pubblico e aumentarlo ancora di più.
Desidero ringraziare Patrizia Rossetti per la disponibilità dimostrata nel rispondere alle mie domande.
In libreria e sugli store online dal 11 aprile 2025 Frascati & Serradifalco Editori
SINOSSI
Erano gli anni ’80 e nel firmamento delle star della televisione italiana una piccola stellina iniziò timidamente a brillare. Nessuno se lo sarebbe aspettato, neppure lei che, nata in un paesino della campagna toscana, con la sua semplicità, conquistò il cuore degli Italiani diventando l’amica con la quale passare i pomeriggi davanti alla TV. Una ragazza come tante, senza grilli per la testa, con genuinità e schiettezza divenne il volto di Rete 4, anche se lei ha sempre preferito essere considerata un’amica, una persona come tante… la star della porta accanto.
COSA NE PENSO
Con Semplicemente io, Patrizia Rossetti firma un libro che va oltre il classico memoir televisivo, offrendo ai lettori un ritratto autentico e intimo della propria vita. Volto noto e amato dal pubblico italiano, l’autrice sceglie di spogliarsi dei riflettori per raccontarsi con naturalezza, costruendo un percorso narrativo che alterna ricordi, riflessioni personali e pensieri sul presente.
La cifra stilistica del volume è la spontaneità: Rossetti scrive come parla, con un tono diretto e confidenziale che restituisce la sensazione di un dialogo a tu per tu. Questa immediatezza rappresenta il valore aggiunto del testo, capace di avvicinare il lettore e di renderlo partecipe del suo mondo interiore.
Lontano dalla retorica, Semplicemente io mette al centro l’idea di autenticità: essere se stessi, accettando conquiste e fragilità, successi e cadute. Un messaggio che si intreccia con la sua esperienza professionale e personale, ma che assume una valenza universale. Non si tratta solo della storia di una carriera o di un volto noto, bensì di una riflessione più ampia sul valore dell’identità e sulla necessità di custodire la propria unicità.
La scrittura scorrevole, il ritmo agile e la capacità di alternare leggerezza ed emozione rendono la lettura coinvolgente. Il risultato è un libro che non si limita a raccontare un percorso individuale, ma che si propone come fonte di ispirazione per chiunque desideri ritrovare il coraggio di essere “semplicemente sé stesso”.
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