INTERVISTA A CATERINA FALCONI, AUTRICE DEL LIBRO ROSE DI CAPODANNO.


Cari lettori,

Bentrovati! L' ospite di questa nuova intervista è Caterina Falconi.
Caterina Falconi,laureata in Filosofia. In oltre un decennio ha pubblicato diversi libri narrativi e di altro genere, facendosi apprezzare come autrice di testi per bambini e ragazzi. Sue molte delle sceneggiature del cartone “Carotina Super Bip”. Collabora alla Rusconi Libri con la serie dei “Giovani Ficcanaso” di sua ideazione e riduzioni di grandi classici della letteratura universale, tra le quali la riscrittura della “Divina Commedia” e “Dracula”. 
Ha curato con Francesca Bofanini l'antologia “La vita invisibile” (Avagliano) ed è autrice di “Dammi da bere” (Mimep Docete).
Nel 2021 è uscita con i romanzi “Dimmelo adesso” (Vallecchi, Firenze) e, al debutto nel noir, ”La volta di troppo” (Clown Bianco, nella selezione del premio GialloLuna NeroNotte).


D: CATERINA CI PARLI DI LEI E DEL SUO INCONTRO CON LA LETTERATURA...

R: Il mio incontro con la letteratura è avvenuto nell’infanzia, quando mi è stato regalato il libro “Storie proprio così” di Rudyard Kipling. Benché avessi otto anni, percepii nelle pagine una forza, una bellezza, una magia superiori e diverse dalle emozioni suscitare in me da fiabe e favole. Successivamente ho approcciato i classici leggendo le riduzioni magnifiche che circolavano quando ero piccola. Ricordo una collana stupenda, “La scala d’oro”, che mi ha fatta innamorare di Shakespeare e dei classici. Di me posso dire ben poco. Preferisco che siano i miei libri a raccontare qualcosa dell’autrice.

D: HA DELLE ABITUDINI PARTICOLARI DURANTE LA SCRITTURA?

R: Scrivo seguendo dei ritmi inderogabili, nel senso che riesco a lavorare solo così. Mi alzo all’alba, faccio colazione e nutro i miei gatti, poi mi metto al computer e scrivo, mentre i mici si acciambellano nelle ceste attorno al pc. Il pomeriggio abbozzo le trame e fantastico su cosa scrivere l’indomani appena sveglia.

D: QUALE È STATA LA DIFFICOLTÀ MAGGIORE DURANTE LA STESURA DEL ROMANZO “ROSE DI CAPODANNO”?

R: La difficoltà maggiore è stata documentarmi sulle norme procedurali di un’indagine di polizia. Ma ho potuto contare sulla benevola consulenza di molti amici delle forze dell’ordine e colleghi scrittori.

D: QUANTO TEMPO E’STATO NECESSARIO PER LA REALIZZAZIONE DEL LIBRO?

R: Esattamente nove mesi, il tempo di una gravidanza.

D: UNA SCENA DEL LIBRO CHE LE PIACE PARTICOLARMENTE?

R: L’incontro tra madre Maura e l’ispettore Vera Ferri nella serra monumentale adibita a convento. Sono due donne dall’animo d’acciaio, danneggiate e fortificate dai trami superati. Persone etiche, temerarie, intelligenti e vocate al bene.

D: UN LIBRO CHE NON SI STANCHERÀ MAI DI RILEGGERE?

R: “Il giro di vite” di Henry James. È tutto giocato sull’ambivalenza tra sovrannaturale e delirio, un taglio narrativo ripreso dal grande Patrick McGrath. James riesce a rendere con levità stilistica un tema terrifico, quello dell’innocenza pervertita dal male metafisico, che poi è un topos della letteratura e della filmografia horror.

D: PROGETTI PER IL FUTURO?

R: Rimodularmi come autrice, capire cosa voglio veramente raccontare, seguitando al contempo quelle attività di scrittura collaterali che amo tanto: la produzione per bambini e la collaborazione con una nota rivista italiana. 


Desidero ringraziare Caterina Falconi per aver risposto alle mie domande.


In copertina: Illustrazione di Lisa Vassalle 
Nelle librerie e sugli store online dal 18 novembre 2022 Vallecchi


SINOSSI

Un'operatrice sanitaria viene assassinata in circostanze scabrose e con modalità strambe nel corso di un incontro carnale clandestino sul posto di lavoro. È la vigilia di Capodanno e la Questura di Teramo è a corto di personale. La PM in servizio, un'ultracinquantenne di intenso glamour e raro fiuto investigativo, incarica l'ispettore capo Vera Ferri della conduzione delle indagini. Reduce da una relazione abusiva, la Ferri ravvisa presto nel delitto la mano di uno psicopatico. Ad affiancarla nell'inchiesta, l'incantevole ispettore Stella Bellosguardo, appassionata di film horror, e lo psichiatra forense Massimo Dejana, clinico brillante e nerd incallito. Il commissario Mariano Forandola, perdutamente innamorato di Vera e al momento in malattia, collabora dietro le quinte con la sua sostituta. La scena del delitto è una vecchia scuola trasformata in istituto di riabilitazione. Un edificio disarmonico, labirintico, che fronteggia la serra monumentale adattata a convento in cui risiedono quattro consacrate decisamente sui generis: le Suore Gertrudine, che non disdegnano la cura di sé, il maquillage e gli abiti civili.
Una vicenda inquietante, dai risvolti originali,e dispiegata con estrema disinvoltura.


COSA NE PENSO

In “Rose di Capodanno” sono tante le protagoniste femminili, dalla vittima Claudia Paladini al sostituto procuratore Manuela Travaglini, dall’Ispettore capo Vera Ferri all’Ispettore Stella Bellosguardo e poi le suore Gertrudine.
Tutte loro hanno alle loro spalle storie che le hanno segnate. L' autrice dimostra di conoscere l’animo delle donne e i sentimenti che in esse si dibattono.
Non è un libro solo al femminile ci sono anche delle figure maschili altrettanto significative dallo psichiatra forense Massimo Dejana,al commissario Mariano Forandola.
Un thriller originale sotto molti aspetti, interessante nella trama e ricco di spunti che lo rendono avvincente fin dalle prime battute.
In conclusione, lo stile narrativo di Caterina Falconi si rivela elegante, e accurato.Una lettura piacevole che mantiene sempre alta l’attenzione sul susseguirsi degli eventi. Da leggere! Buona lettura.


Intervista e recensione a cura di C.L

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