RECENSIONE DEL LIBRO: KABIR BEDI, STORIE CHE VI DEVO RACCONTARE



NOTE SULL' AUTORE 

Kabir Bedi è nato a Lahore il 16 gennaio 1946 da una famiglia indiana di origine sikh. Suo padre, Baba Bedi, era un filosofo discendente dal primo guru dei sikh, sua madre Freda, nata in Inghilterra, era un'attivista molto nota che si fece monaca buddhista tibetana, raggiungendo nel 1972 il massimo grado dell'ordine, quello di Gelongma.Ha interpretato più di ottanta film, partecipato a oltre trenta serie tv, tra cui "Beautiful" nel ruolo del fascinoso principe Omar e a importanti spettacoli teatrali nella natia India. Nel 2010 ha ricevuto l'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica italiana.Vive a Mumbai con la moglie Parveen Dusanj, produttrice, e si dedica attivamente, quale ambasciatore della Onlus Care & Share Italia, a opere di beneficenza per i bambini.

SINOSSI

Dopo un debutto da giornalista folgorante (intervistò i Beatles) la carriera di attore: il successo in Europa lo catapulta a Hollywood (è anche un cattivo in uno 007 con Moore) e poi  serie tv e tanto teatro in India. Quattro mogli, il dolore immenso per la perdita del figlio Siddartha. 

«La mia vita» scrive Kabir «è stata un ottovolante di emozioni».

E leggendo questo libro, magnificamente scritto, si ha proprio la sensazione di volare con lui.


COSA NE PENSO 

E' difficile recensire questo libro, o meglio, questa autobiografia. 
Nel suo memoriale Kabir Bedi, si racconta a cuore aperto, senza mai omettere o alleggerire gli eventi del suo passato non sempre roseo.
L'attore racconta della sua famiglia borghese e idealista. Sua madre, Freda Bedi, al secolo Freda Houlston, si convertì successivamente al buddismo. Suo padre, Baba Bedi, era uno scrittore e filosofo di fede sikh, discendente dal primo guru dei sikh.La famiglia Bedi era in generale molto tollerante per quel che concerne religione e moralità.
Parla della sua infanzia, degli amici, fra cui Rajiv e Sanjay, figli e nipoti dei primi ministri indiani Indira Gandhi e Nehru. 
Nella metà degli anni sessanta, ha la fortuna di incontrare e intervistare i Beatles. Un sogno che diventa realtà, per un giovane studente che a quell'epoca si occupava di giornalismo per una piccola radio locale indiana. 
Da giovanissimo, decide di lasciare i propri  affetti per seguire il suo istinto creativo e anticonformista. Parte da Delhi con pochi soldi in tasca e con la valigia piena di sogni verso Mumbai.
Racconta della relazione burrascosa con la prima moglie, dalla quale ha avuto due figli. Dopo il divorzio, l'attore ha avuto una relazione tormentata con l'attrice indiana Parveen Babi grande e indimenticato amore.

"Ho divorziato da Protima, ma mai dai miei figli. Eppure loro hanno sofferto il dolore emotivo della nostra rottura. Quando c'è un divorzio, molti genitori parlano di "tempo di qualità ", ma è la quantità che conta".

Raggiunge la fama internazionale nel 1976 quando il regista italiano Sergio Sollima lo sceglie quale interprete per lo sceneggiato Sandokan. Gli italiani venerano la "tigre della Malaysia"
L'interpretazione del pirata nello sceneggiato omonimo rimane a oggi il più grande successo per Bedi, per tutti noi Italiani resterà per sempre Sandokan. Racconta dell' esperienza a Hollywood che lo ha devastato, mentre Italia e India lo hanno resuscitato. Una vita vissuta tra alti e bassi, tra dolore e gloria. 
Si affida alle pagine di questo libro per ripercorre con lucidità gli attimi successivi al suicidio di suo figlio Siddharth, una morte annunciata come lo stesso attore specifica, perché il ragazzo soffriva di schizofrenia. 
Per il resto della narrazione affronta ogni episodio della sua vita con la consapevolezza e la maturità di oggi. 
In conclusione, In tutte le pagine c'è l'autore coi pregi e i difetti, con il suo carattere, che si è formato negli anni e che ne impregna le pagine. Consigliato per chi vuole conoscere meglio non solo l'attore ma l'uomo che si cela dietro questo sguardo magnetico.
Buona lettura!

Recensione a cura di C.L


© Riproduzione Riservata








  

Commenti