RECENSIONE DEL LIBRO: TREMA LA NOTTE DI NADIA TERRANOVA


NOTE SULL' AUTRICE

Nadia Terranova, nata a Messina nel 1978, si è laureata in filosofia e si è dottorata in storia moderna. Per Einaudi ha scritto i romanzi "Gli anni al contrario" (2015, vincitore di numerosi premi tra cui il Bagutta Opera Prima, il Brancati e l'americano The Bridge Book Award) e "Addio fantasmi" (2018, finalista al Premio Strega, vincitore del premio Subiaco Città del libro, del premio Alassio Centolibri, del premio Nino Martoglio e del premio Mario La Cava). Ha scritto anche diversi libri per ragazzi, tra cui "Bruno il bambino che imparò a volare" (Orecchio Acerbo 2012), "Casca il mondo" (Mondadori 2016) e "Omero è stato qui" (Bompiani 2019, selezionato nella dozzina del Premio Strega Ragazzi), e un saggio sulla letteratura per ragazzi, "Un'idea di infanzia" (ItaloSvevo 2019). Le sue opere sono tradotte in tutto il mondo.


SINOSSI

28 dicembre 1908: il piú devastante terremoto mai avvenuto in Europa rade al suolo Messina e Reggio Calabria.
Nadia Terranova attinge alla storia dello Stretto, il luogo mitico della sua scrittura, per raccontarci di una ragazza e di un bambino cui una tragedia collettiva toglie tutto, eppure dona un'inattesa possibilità. Quella di erigere, sopra le macerie, un'esistenza magari sghemba, ma piú somigliante all'idea di amore che hanno sempre immaginato. Perché mentre distrugge l'apocalisse rivela, e ci mostra nudo, umanissimo, il nostro bisogno di vita che continua a pulsare, ostinatamente.

«C'è qualcosa di piú forte del dolore, ed è l'abitudine». Lo sa bene l'undicenne Nicola, che passa ogni notte in cantina legato a un catafalco, e sogna di scappare da una madre vessatoria, la moglie del piú grande produttore di bergamotto della Calabria. Dall'altra parte del mare, Barbara, arrivata in treno a Messina per assistere all'Aida, progetta, con tutta la ribellione dei suoi vent'anni, una fuga dal padre, che vuole farle sposare un uomo di cui non è innamorata. I loro desideri di libertà saranno esauditi, ma a un prezzo altissimo. La terra trema, e il mondo di Barbara e quello di Nicola si sbriciolano, letteralmente. Adesso che hanno perso tutto, entrambi rimpiangono la loro vecchia prigione. Adesso che sono soli, non possono che aggirarsi indifesi tra le rovine, in mezzo agli altri superstiti, finché il destino non li fa incontrare: per pochi istanti, ma cosí violenti che resteranno indelebili. In un modo primordiale, precosciente, i due saranno uniti per sempre.


COSA NE PENSO

Il 28 dicembre 1908, un terremoto di smisurate proporzioni colpisce Reggio Calabria, Messina e i paesini circostanti. 
È la più grave catastrofe dell'appena nato Stato italiano si trovi ad affrontare. 
Un dramma che lasciò ai vivi la consapevolezza di rinascere su di un campo di morti. 
Una Nouvelle Histoire dove le idee, assieme ai comportamenti, vengono poste all'interno delle condizioni sociali di inizio Novecento.
La protagonista è Barbara, una giovane donna forte, risoluta, indomita, è certa di quello che vale, di ciò che può raggiungere.  Il terremoto le darà la possibilità di liberarsi di tutte le costrizioni da cui era sempre stata intrappolata, di vivere la tanto agognata libertà che pagherà, purtroppo a caro prezzo.
Oltre a Barbara, conosceremo, Elvira, Rosalba e Jutta. Ma in questo romanzo non si parlerà solo di loro, ma di Nicola, un bambino “invisibile” agli occhi degli altri,un bambino emotivamente fragile e sensibile, che si riscoprirà forte e ben diverso da come appare all'inizio.
Nadia Terranova dedica anche buona parte del romanzo alla figura di un'altra figlia di Messina, Letteria Montoro, una scrittrice “dimenticata".Una donna “di spiriti liberali”.
Letteria Montoro è stata una scrittrice romantica, poetessa di manifesta ispirazione leopardiana e rara sensibilità, nello scenario letterario di metà ‘800.
In conclusione, questo romanzo colpisce molto per la trama e per come l’autrice sia stata in grado di creare dei personaggi indimenticabili, grazie ai quali riesce a dar voce a tutti coloro che lottano da sempre i pregiudizi, l' esperienza del dolore e la denuncia sociale.
Il linguaggio è chiaro, lineare e scorrevole. I dettagli sono descritti in modo accurato e preciso, incisivo e perfetto il connubio tra magia e realtà.
Consiglio vivamente la lettura di questo interessante libro.


Recensione a cura di C.L

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