25 maggio 2021

RECENSIONE DEL LIBRO: IL RITRATTO DI PAOLA ZANNONER.




NOTE SULL' AUTRICE

Paola Zannoner vive a Firenze, dove ha studiato e si è laureata in Lettere. È considerata una delle più importanti scrittrici italiane per i giovani, apprezzata dalla critica e da un pubblico trasversale molto ampio, che comprende ragazzi e adulti. Ha cominciato a pubblicare nel 1998 e il suo libro Il vento di Santiago (Mondadori 2000) è diventato un classico per le scuole. In oltre vent’anni di produzione, ha ricevuto i più importanti premi letterari italiani come il Bancarellino (con La linea del Traguardo, 2003) e il Premio Strega Ragazzi e Ragazze nel 2018 con L’ultimo faro (2017). I suoi romanzi sono tradotti in molte lingue, compreso il cinese e il russo e trattano temi diversi e appassionanti, offrendo spaccati di una società contemporanea, come Zorro nella neve (Il Castoro, 2014), A piedi nudi a cuore aperto (De Agostini, 2016), il romanzo storico incentrato su Shakespeare Il Bardo e la Regina (DeA Planeta, 2019). Zannoner ha pubblicato per Giunti la serie best seller La banda delle ragazzine che sta diventando una serie TV e, per i più piccoli, La rubamamma,Ti racconto le fiabe, Il ritratto.

SINOSSI

La storia inizia con un piccolo mistero: un ragazzo fissa un ritratto come ne fosse ipnotizzato. Siamo nella Galleria Palatina del Museo di Palazzo Pitti a Firenze, e il quadro è La Velata di Raffaello Sanzio, un dipinto affascinante, capolavoro rinascimentale. Incuriositi e un po’ allarmati, i custodi decidono di intervenire e chi va a parlare con il misterioso visitatore è Silvia, giovanissima custode assunta da circa un anno, con il compito di occuparsi del pubblico di studenti... Un romanzo importante, che sarà fonte di ispirazione e riflessione per i nostri ragazzi. Uno sguardo profondo e attento al grande valore della cultura e della memoria in un mondo sempre più tecnologico.

COSA NE PENSO 

Il Ritratto di Paola Zannoner ci porta nel cuore di Firenze ad ammirare uno dei ritratti più seducenti del rinascimento, un opera che ha segnato la storia dell'arte, conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti.
La misteriosa Velata di Raffaello, la donna raffigurata nel dipinto incarna insieme sensualità e regalità.
Non è solo un capolavoro d'arte ma viene considerata l'essenza femminile. Ci sono parecchi messaggi nascosti dietro la sua  bellezza. La Velata, da Iside alla Vergine Maria, è il Simbolo del superamento dell'apparenza. Ovvero il non considerare la donna solamente come un corpo ma come un Anima da rispettare, oltre a ciò che si vede di lei.
La peculiarità di questo libro sta proprio nella misteriosa sparizione di quest'opera d'arte ma non solo, perché la storia ci condurrà nella vita di Silvia una giovane custode della galleria, la quale ci farà vivere intense emozioni oltre quelle legate alla ricerca del quadro perduto.
È il primo libro che leggo della Zannoner e devo dire che il suo stile mi piace molto.
Ho apprezzato molto in questo libro il messaggio di sensibilizzazione verso l'arte e la cultura, in un periodo in cui purtroppo non è stato possibile godere delle bellezze esposte nei  musei.
Ma soprattutto è apprezzabile il messaggio che viene lanciato alla fascia d'età più giovane, la cultura ha un immenso valore.
In conclusione, la trama è paragonabile ad una partita a scacchi, poiché le sorti dei personaggi ed ogni loro mossa sono suggellati da un tempismo perfetto.
Un libro che si legge tutto d'un fiato.
Buona lettura!



Recensione a cura di C.L



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19 maggio 2021

INTERVISTA A NADIA TERRANOVA




Carissimi lettori, 

Ospite del blog di oggi è Nadia Terranova.
Ho letto il suo libro Addio Fantasmi ,sono rimasta letteralmente affascinata dalla sua scrittura. Da qui è sorta la voglia e la curiosità di porle qualche domanda. 


Desidero ringraziare Nadia Terranova per la sua disponibilità nel concedermi questa intervista. 


D: COSA TI HA SPINTA AD INTRAPRENDERE LA CARRIERA DI SCRITTRICE? E QUANDO HAI CAPITO CHE QUESTO POTEVA ESSERE NON UN SEMPLICE SOGNO MA UNA BELLISSIMA REALTÀ? 

R: Ho sempre voluto fare la scrittrice. Poco prima dei 30 anni ho cominciato a mandare i miei racconti a dei concorsi letterari e piano piano ho preso coraggio per scrivere il mio primo romanzo. 


D: IL ROMANZO CHE HAI SCRITTO A CUI TI SENTI PIÙ LEGATA? 

R: Non ho un romanzo in particolare a cui sono più legata perché sono tutti parte di me. 


D: CHE MESSAGGIO HAI VOLUTO LANCIARE CON IL LIBRO “ADDIO FANTASMI”? 

R: Più che un messaggio cercavo di raccontare la città di Messina, lo Stretto e i due mari. 


D: QUALI SONO STATI I ROMANZI DI FORMAZIONE CHE HAI LETTO? 

 R: Tra quelli importanti per me ricordo L'isola di Arturo, Piccole donne e L'età dell'innocenza. 


D: QUALI SONO I TUOI PUNTI DI RIFERIMENTO TRA GLI SCRITTORI SIA CLASSICI CHE MODERNI? 

R: Tra i miei punti di riferimento ci sono Jane Austen, Annie Ernaux, 
Cesare Pavese, Natalia Ginzburg 


D: CHE DIFFERENZE CI SONO NELLO SCRIVERE LIBRI PER RAGAZZI O PER ADULTI? 

R: Dino Buzzati diceva: "scrivere per ragazzi è come scrivere per gli altri, solo più difficile" 


D: QUALI CONSIGLI TI SENTI DI DARE A COLORO CHE SI APPRESTANO A ESORDIRE NELLA SCRITTURA? 

R: Leggete molto e cercate la vostra voce. Non abbiate fretta. 


Foto tratta dal sito ufficiale di Nadia Terranova by Vito Maria Grattacaso 


Intervista a cura di C.L  


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10 maggio 2021

RECENSIONE DEL LIBRO: UNA NUOVA EPOCA DI IDA JESSEN




NOTE SULL' AUTRICE

Ida Jessen nata nel 1964 nello Jutland,ha conseguito la laurea in Storia della letteratura e della comunicazione all'università di Århus nel 1990. Ha debuttato come scrittrice nel 1989 con una raccolta di racconti e da allora traduce e scrive incessantemente.
Dal 1995 vive a Sealand.
È tra le più note esponenti del realismo nordico. È stata nominata per il Premio letterario del Consiglio Nordico per ben due volte. I suoi romanzi sono ambientati spesso in piccoli villaggi dove l'amore e l'odio sono interdipendenti.

SINOSSI

Il ritratto di una donna e di una cittadina della provincia danese: sono partite insieme agli inizi del XX secolo  e solo oggi scoprono la loro libertà.


COSA NE PENSO 

Un romanzo che crea un encomiabile ritratto della donna dei primi del Novecento.
Non mi è piaciuto molto perché la malinconia della protagonista si palesa in maniera ripetitiva per tutta la durata del romanzo e poi  la storia seppur scorrevole è abbastanza monotona. 
Dal mio punto di vista si tratta di un romanzo che non vuole stupire a tutti i costi il lettore.
L' unica cosa che ho trovato interessante è stato il finale  del tutto inaspettato.

Buona lettura!

Recensione a cura di C.L


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03 maggio 2021

RECENSIONE DEL LIBRO: ALI E RAMAZAN DI PERIHAN MAĞDEN.






NOTE SULL' AUTRICE

Perihan Mağden una delle voci più famose della letteratura turca contemporanea, ha passato del tempo a Yaddo, la famosa comunità degli artisti, e alcuni anni in Estremo Oriente. Non è sposata, ha un figlio e vive a Istanbul. Mağden è stata perseguita dal governo turco a seguito di un suo articolo del 2005: “L’obiezione di coscienza è un diritto umano”.
Nel 2008 ha ricevuto il Premio per la Libertà di Pensiero e di Espressione dell’ Associazione Turca degli Editori.
Tra i suoi romanzi più noti: Messenger Boy Murders e Two Girls.


SINOSSI

Due ragazzi orfani sulle strade di una Istanbul crudele. Più forte e più avvezzo alla vita, Ramazan prenderà il dolce Ali, sensibile e indifeso, sotto le sue ali protettive. Ali e Ramazan, insieme, cercheranno un modo per sopravvivere sapendo di possedere una sola cosa al mondo: l'un l'altro. Un amore tanto puro quanto maledetto sullo sfondo di una Turchia che lotta per la libertà, la tolleranza, il diritto alla diversità.


COSA NE PENSO

È il primo libro che leggo della Mağden, e devo dire che mi è piaciuto molto il suo stile.
La storia di Ali e Ramazan mi ha coinvolta fin dalle prime pagine.
La scrittura si presenta fluida, anche se cruda, il lettore viene trascinato nell'orrore della pedofilia, e nel mondo delle droghe e della prostituzione, senza alcuna censura da parte dell'autrice.  
Alì e Ramazan sono due ragazzi apparentemente diversi l'uno dall'altro, sarà infatti il loro bisogno d'amore ad unirli.
Soltanto insieme, si completano a vicenda come un cerchio perfetto. 
Il punto di forza di questo libro sta nel rappresentare in modo netto e realistico il degrado di una società ipocrita e violenta, dove purtroppo vengono tristemente omesse o taciute alcune infide verità.
Consiglio di leggere questo libro, poiché si tratta di un romanzo doloroso capace di suscitare nel lettore un groviglio di emozioni intense.

Buona lettura!

Recensione a cura di C.L


© Riproduzione riservata




26 aprile 2021

CASA EDITRICE INDIPENDENTE: INTERVISTA A MAROTTA & CAFIERO DI SCAMPIA.


Ringrazio Marco Lorenzo Baruzzo consulente della redazione la Scugnizzeria e la Marotta&Cafiero editori per questa intervista. 


D: CI RACCONTI COME E’NATA “LA MAROTTA&CAFIERO E COPPOLA EDITORE” E SUCCESSIVAMENTE LA LIBRERIA “LA SCUGNIZZERIA”? 

R: Marotta e Cafiero editori rinasce nel 2010 quando Tommaso Marotta e Anna Cafiero consegnano l'eredità di un marchio storico dell'editoria napoletana nelle mani di due ragazzi di Scampia, Rosario e Maddalena. Da Posillipo all'Area Nord, dove nel 2017 nasce la prima libreria tra Scampia e Melito, una piazza di spaccio di libri, la Scugnizzeria. Il sogno impossibile continua con la Palestra degli Artisti, il cuore della nostra passione per il teatro e il cinema, e l'Ospedale dei Libri, il primo museo laboratorio dedicato all'arte nera, la tipografia. Coppola editore è un marchio che arriva da Trapani, erede di una grande tradizione civile, oggi rilanciato da Marotta e Cafiero per collane di classici in vesti grafiche innovative. 


D: COSA VUOL DIRE ESSERE UNA CASA EDITRICE INDIPENDENTE? 

R: Essere indipendenti significa avere l'opportunità di esplorare nuovi sentieri e la responsabilità di cercare qualità e idee. Indipendente non può voler dire solo minimo, inaccurato, non è un lasciapassare per il pressappoco. 


D: COM’E’ NATA LA VOSTRA COLLABORAZIONE CON STEPHEN KING? QUANDO SARA’ PUBBLICATO IL SUO NUOVO SAGGIO “GUNS, CONTRO LE ARMI”? 

R: La collaborazione con Stephen King, uno dei massimi scrittori al mondo, nasce da un semplice scambio di mail con il suo agente italiano. Abbiamo espresso il desiderio di pubblicare un saggio inedito in Italia, un appello contro la violenza e l'abuso delle armi da fuoco negli Stati Uniti. Pagine coraggiose che non avevano trovato ancora una voce italiana. Abbiamo osato e ci siamo riusciti. Guns. Contro le armi esce in tutte le librerie il 4 maggio, una soddisfazione immensa per noi piccoli editori del Mezzogiorno. 


D: COME SI POSSONO ACQUISTARE I VOSTRI LIBRI? 

R: I nostri libri si possono acquistare in tutte le librerie, molti saranno già a scaffale, molti altri possono comunque essere ordinati. Altrimenti sul nostro sito www.marottaecafiero.it, dove si trova tutto il nostro catalogo. Un altro strumento importante per seguire le nostre pubblicazioni e le nostre offerte sono i social network, sui quali cerchiamo di proporre novità quotidiane. 


D: COSA NE PENSATE DELL’EDITORIA IN ITALIA? 

R: Domanda difficile! Pensiamo che l'editoria italiana abbia una grande tradizione di cultura e qualità, che ha bisogno di essere sostenuta con idee e creatività. Dai piccoli ai grandi, nessuno è escluso dall'esigenza di pensare e ripensare il proprio mestiere, rinunciando alle nicchie e ai passaggi protetti, per provare l'alto mare aperto. 


D: UNA CASA EDITRICE È UN’IMPRESA CHE PRODUCE UN BENE MATERIALE, IL LIBRO.CON QUALI MATERIALI VENGONO REALIZZATI I VOSTRI LIBRI? 

R: I nostri libri non sono "scatole" per contenere un testo. Sono creazioni, animate da storie e idee, racconti e spunti, oltre la gabbia tipografica: i nostri libri si possono leggere, ascoltare, toccare – tutta carta riciclata, inchiostri non inquinanti, colle senza plastificanti – si possono anche seppellire se non piacciono, ne nasceranno fiori. Per le edizioni a tiratura limitata della Ginestra e della Livella abbiamo impiegato la carta di Amalfi della storica cartiera Amatruda: un tuffo nella tradizione artigianale, che abbiamo "spacciato" in tutta l'Italia e un po' anche nel mondo. 


D: GENERI E STILI CHE PRIVILEGIATE? 

R: I pilastri del nostro catalogo sono la narrativa civile e straniera, la saggistica, i grandi autori partenopei: oltre a King sull'abuso delle armi da fuoco, abbiamo in uscita nei prossimi mesi Daniel Pennac sugli esodi e le migrazioni, Garry Kasparov contro il regime di Putin, Raffaele La Capria maestro della prosa italiana del Novecento. Abbiamo pubblicato autori dal Sudafrica al Senegal, fino all'Argentina di Soriano e al Cile di Skármeta, in formati originali e non banali.



Intervista a cura di C.L

Riproduzione riservata

25 aprile 2021

RECENSIONE DEL LIBRO: IL QUADERNO DELL'AMORE PERDUTO DI VALÉRIE PERRIN



Valérie Perrin è una scrittrice, fotografa e sceneggiatrice francese.
Nel 2015 esce il suo primo romanzo, Il quaderno dell'amore perduto (Les Oubliés du dimanche), che ha ricevuto 13 premi, tra cui Prix du premier roman de Chambéry 2016, le prix Chronos 2016, le Choix des libraires 2018 ed è stato tradotto in Italia nel 2016 (arrivando nel settembre 2020 al terzo posto della classifica della narrativa straniera grazie al successo del suo successivo libro) e in Germania nel 2017.
Anche il suo secondo romanzo Cambiare l'acqua ai fiori (Changer l'eau des fleurs), pubblicato nel 2018, ha ricevuto diversi premi tra cui il prix Maison de la Presse che premia un'opera scritta in francese per il vasto pubblico.


SINOSSI

La vita di Justine è un libro le cui pagine sono l'una uguale all'altra. Segnata dalla morte dei genitori.
Dopo un incontro speciale Justine inizia a guardare al presente con occhi diversi. Forse il tempo di ascoltare i racconti degli altri è finito, ed è ora di sperimentare l'amore sulla propria pelle. Ma troverà il coraggio d'impugnare la penna per scrivere il proprio destino?


COSA NE PENSO 

Il punto di forza di questo romanzo è la sensibilità e l'arte poetica di Valérie Perrin, per come ha saputo descrivere con delicatezza e profondità l'amore sotto ogni aspetto, ma soprattutto la solitudine degli anziani che vivono nelle case di riposo.
Il quaderno dell'amore perduto ci conduce per mano in un mondo semi sconosciuto e spesso ignorato dalla società moderna.
La solitudine un dolore sordo e malinconico che accompagna le persone anziane  giorno dopo giorno nell'ultimo capitolo della loro esistenza.
Il romanzo ci porta tra le mura della casa di riposo, “Le Ortensie”, di Milly un piccolissimo villaggio Francese.
In questo luogo dimenticato, incontriamo Justine Neige, una giovane aiuto infermiera diversa dalle altre sue colleghe perché piuttosto che godersi la sua giovinezza, preferisce rimanere oltre le sue ore lavorative in compagnia dei residenti delle Ortensie, ed è proprio lì che Justine farà un incontro speciale.
Ho sempre pensato a Justine come una foglia che si muove leggiadra e silenziosa nelle vite degli altri.
Sarà lei infatti, la voce narrante della vita di Hélène Hel, un'anziana signora, ultra novantenne la quale diverrà un pilastro fondamentale nella vita della ragazza, a tal punto da spingerla a scrivere la sua storia in un quaderno azzurro proprio come i suoi occhi.
La vita di Hélène nel bene o nel male e la sua relazione con il suo amato Lucien Perrin cattura, stravolge ed emoziona fino alle lacrime. Un'amore in grado di fare vibrare l'anima a chiunque legga la loro storia, forse perché i due amanti resteranno eternamente legati dal filo rosso del destino oltre il tempo e le distanze che li separa.
Sono assolutamente d'accordo con quanto è stato scritto nella aletta anteriore del libro : “Il quaderno dell'amore perduto è un romanzo destinato a restare a lungo nel cuore di tutti i lettori che credono nel potere dei ricordi e dell'amore”
Consigliatissimo.
Buona lettura!


Recensione a cura di C.L

Riproduzione riservata

09 aprile 2021

RECENSIONE DEL LIBRO: ADDIO FANTASMI DI NADIA TERRANOVA

  

NOTE SULL' AUTRICE

Nadia Terranova, nata a Messina nel 1978, vive e lavora a Roma. Dopo la laurea in Filosofia a Messina e il dottorato a Catania, nel 2003 si trasferisce a Roma. Qui si dedica alla stesura del suo primo romanzo, Gli anni al contrario, pubblicato nel 2015 da Einaudi. Il romanzo è accolto positivamente da pubblico e critica vincendo numerosi premi, tra cui il Bagutta Opera Prima, il Premio Brancati, e l’americano The Bridge Book Award. Nel 2016 l’opera è stata tradotta in Francia da Romane Lafore per la casa editrice Le Table Ronde con il titolo Les années à rebours. Secondo un articolo del dicembre 2019, pubblicato dal quotidiano La Repubblica, Gli anni al contrario è tra i dieci romanzi italiani più belli usciti nel decennio che va dal 2009 al 2019. Nel 2012 è uscito Bruno. Il bambino che imparò a volare, ispirato alla vita dello scrittore Bruno Schulz col quale ha vinto il Premio Laura Orvieto e il Premio Napoli nella categoria Libri per bambini e per ragazzi.Nella sua produzione letteraria la Terranova alterna romanzi classici a libri per ragazzi. Dopo la pubblicazione de Gli anni al contrario, sempre nel 2015 per Einaudi Ragazzi è uscito Le nuvole per terra (selezionato al Premio Bancarellino); mentre nel 2016 per Mondadori Ragazzi esce Casca il mondo(finalista ai premi nazionali di Letteratura per Ragazzi Premio Cento e Il Gigante delle Langhe).Il 25 settembre del 2018, per Einaudi, è uscito il romanzo Addio fantasmi, che nel dicembre dello stesso anno viene inserito tra i migliori dieci libri del 2018 nella classifica di qualità della rivista culturale La Lettura (inserto domenicale del Corriere della Sera). Il romanzo è stato nella cinquina finale del Premio Strega 2019. Sempre con Addio Fantasmi ha vinto la settima edizione del Premio Letterario Nazionale Subiaco Città del Libro, la 25ª edizione del Premio Alassio Centolibri, la 41ª edizione del Premio “Città di Penne-Mosca-America” e la 33ª edizione del Premio Martoglio.Nel febbraio 2019 Addio Fantasmi è stato acquistato dalla casa editrice americana Seven Stories.Nel marzo 2019 esce Omero è stato qui (Bompiani Ragazzi), con le illustrazioni di Vanna Vinci. Il libro è tra i 12 finalisti per la quinta edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.Sempre nel 2019 cura la traduzione di Lettera all’insegnante di mio figlio di Abraham Lincoln (Einaudi Ragazzi) e scrive l’introduzione di Company Parade di Margaret Storm Jameson (Fazi Editore). A novembre dello stesso anno esce il suo primo saggio Un’idea di infanzia. Libri, bambini e altra letteratura per la casa editrice Italo Svevo.A maggio 2020 per Giulio Perrone Editore, esce la raccolta di racconti Come una storia d’amore, che a giugno dello stesso anno è tra le opere candidate alla 91ª edizione del Premio Viareggio, nella sezione dedicata alla Narrativa. A novembre 2020, esce Aladino e la lampada magica (Orecchio Acerbo), con le illustrazioni di Lorenzo Mattotti. Sempre nel 2020, a dicembre, esce Non sono mai stata via. Vita in esilio di Maria Zambrano (Rueballu).Suoi racconti sono stati pubblicati in antologie edite da Baldini & Castoldi, Laterza, Utet. Collabora settimanalmente con varie testate tra cui La Repubblica, Il Foglio, Tuttolibri e Linkiesta. È stata coautrice del programma radiofonico Pascal condotto da Matteo Caccia su Radio Due. È tra i docenti della Scuola del libro di Roma. Da novembre 2020 è la curatrice di K, la rivista letteraria de Linkiesta. Dal 2021 ha una rubrica su Vanity Fair, “Sirene”, in cui racconta storie di donne contemporanee.

SINOSSI

Ida è appena sbarcata a Messina, la sua città natale: la madre l’ha richiamata in vista della ristrutturazione dell’appartamento di famiglia, che vuole mettere in vendita. Circondata di nuovo dagli oggetti di sempre, di fronte ai quali deve scegliere cosa tenere e cosa buttare, è costretta a fare i conti con il trauma che l’ha segnata quando era solo una ragazzina. Ventitre anni prima suo padre è scomparso. Non è morto: semplicemente una mattina è andato via e non è piú tornato. Sulla mancanza di quel padre si sono imperniati i silenzi feroci con la madre, il senso di un’identità fondata sull’anomalia, persino il rapporto con il marito, salvezza e naufragio insieme. Specchiandosi nell’assenza del corpo paterno, Ida è diventata donna nel dominio della paura e nel sospetto verso ogni forma di desiderio. Ma ora che la casa d’infanzia la assedia con i suoi fantasmi, lei deve trovare un modo per spezzare il sortilegio e far uscire il padre di scena. Fra il tramonto e la cena, l’assenza di mio padre tornava a visitarmi. Aprivo il balcone sperando che il temporale filtrasse dai soffitti e squarciasse le crepe sul muro, supplicavo la tramontana di trasformarsi in uragano e rovesciare in terra l’orologio e le sedie, all’aria il letto, i cuscini, le lenzuola. Non vuoi sapere che sono diventata grande, non ti interessa? chiedevo, e nessuno rispondeva.

COSA NE PENSO 

È possibile definire il dolore?Per quanto ogni dolore sia un’esperienza differente.È risaputo come siano rilevabili reazioni ricorrenti.Queste riguardano il susseguirsi di diversi stati mentali, che si possono alternare o mescolare.Il filo conduttore del libro sono le differenze oggettive che esistono tra la realtà e ciò che noi percepiamo, tra l'apparenza di un luogo e la reale essenza delle cose.In Addio Fantasmi, Nadia Terranova sonda un terreno arido e pieno di spine, e lo fa quasi in punta di piedi con introspezione e grande sensibilità.La storia ruota attorno alla vita di Ida Laquidara, una donna che sarà obbligata a ritornare nella sua città natale Messina per affrontare i fantasmi del suo passato.In queste pagine convivono la capacità razionale di analizzare il valore del vivere e la capacità emozionale di cogliere l’anima e i sentimenti del vivere stesso. Un libro di dolore e rinascita, un romanzo che vi consiglio assolutamente di leggere!


Buona lettura!


Recensione a cura di C.L


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