29 maggio 2021

RECENSIONE DEL LIBRO: GIOCARSI TUTTO DI MARINA LORA RONCO



SINOSSI

Ti dice che andrà tutto per il meglio e che ne uscirete ancora più forti di prima. Il vostro è un grande amore e questa è un'opportunità. Un nuovo inizio, senza spettri e fantasmi. Senza inganni o sensi di colpa divoranti. Senza casse da morto nello stomaco."Come si può arrivare a tanto? Si chiede Margherita. Fingere di non vedere. Accettare l'inaccettabile. E raccontarsi un mucchio di bugie. Per esempio che si trattasse solo di un piccolo vizio, cinque minuti di svago di un marito mentre sua moglie beve il caffè al bar. Una donna e un uomo, e il loro amore, profondo e straordinario, alle prese con il Gap: il gioco d'azzardo patologico. Un mostro spietato, capace di fagocitare affetti, certezze. Vita. Un tornado che annienta risorse e genera debiti e ansie, demolendo la sola idea di un futuro possibile. La soluzione? Una terapia d'urto, quaranta giorni di reclusione, un viaggio per tentare di venire a capo di una patologia insidiosa, per di più infamante e socialmente inaccettabile. Questa è la storia di Margherita, della sua lotta per tenere in piedi un progetto di vita. È il dramma di Riccardo alle prese con il baratro, un pozzo di cui fatica a vedere il fondo.
Il libro è disponibile sulle piattaforme online a partire dal 11 maggio 2021.


COSA NE PENSO 

Il romanzo affronta una malattia non trascurabile per il “gioco d'azzardo.”
Un malessere che purtroppo affligge sempre molte più persone ma soprattutto distruggono altrettante famiglie.
Il matrimonio inizia ad incrinarsi sempre di più e per Riccardo non c'è altra soluzione che cercare aiuto. Obbligato da sua moglie Margherita, inizia un lungo periodo di recupero.
Il coraggio di Margherita è l'unica cosa che ho davvero ammirato, perché si ritrova ad affrontare i fantasmi del proprio passato da sola in momento tanto critico per lei e le sue bambine. Nonostante, sia stato scritto bene il testo però mantiene un ritmo monotono fino alla fine.
Spero che questo libro possa essere utile a chi si trovi nella stessa condizione dei protagonisti.

Niente ti turbi
Niente ti spaventi
Tutto passa
Dio non cambia
La pazienza ottiene tutto
A chi possiede Dio, niente manca
Solo Dio basta
Amen
Semplice.
(Madre Teresa di Calcutta)

Recensione a cura di C.L

© Riproduzione riservata

25 maggio 2021

RECENSIONE DEL LIBRO: IL RITRATTO DI PAOLA ZANNONER.




NOTE SULL' AUTRICE

Paola Zannoner vive a Firenze, dove ha studiato e si è laureata in Lettere. È considerata una delle più importanti scrittrici italiane per i giovani, apprezzata dalla critica e da un pubblico trasversale molto ampio, che comprende ragazzi e adulti. Ha cominciato a pubblicare nel 1998 e il suo libro Il vento di Santiago (Mondadori 2000) è diventato un classico per le scuole. In oltre vent’anni di produzione, ha ricevuto i più importanti premi letterari italiani come il Bancarellino (con La linea del Traguardo, 2003) e il Premio Strega Ragazzi e Ragazze nel 2018 con L’ultimo faro (2017). I suoi romanzi sono tradotti in molte lingue, compreso il cinese e il russo e trattano temi diversi e appassionanti, offrendo spaccati di una società contemporanea, come Zorro nella neve (Il Castoro, 2014), A piedi nudi a cuore aperto (De Agostini, 2016), il romanzo storico incentrato su Shakespeare Il Bardo e la Regina (DeA Planeta, 2019). Zannoner ha pubblicato per Giunti la serie best seller La banda delle ragazzine che sta diventando una serie TV e, per i più piccoli, La rubamamma,Ti racconto le fiabe, Il ritratto.

SINOSSI

La storia inizia con un piccolo mistero: un ragazzo fissa un ritratto come ne fosse ipnotizzato. Siamo nella Galleria Palatina del Museo di Palazzo Pitti a Firenze, e il quadro è La Velata di Raffaello Sanzio, un dipinto affascinante, capolavoro rinascimentale. Incuriositi e un po’ allarmati, i custodi decidono di intervenire e chi va a parlare con il misterioso visitatore è Silvia, giovanissima custode assunta da circa un anno, con il compito di occuparsi del pubblico di studenti... Un romanzo importante, che sarà fonte di ispirazione e riflessione per i nostri ragazzi. Uno sguardo profondo e attento al grande valore della cultura e della memoria in un mondo sempre più tecnologico.

COSA NE PENSO 

Il Ritratto di Paola Zannoner ci porta nel cuore di Firenze ad ammirare uno dei ritratti più seducenti del rinascimento, un opera che ha segnato la storia dell'arte, conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti.
La misteriosa Velata di Raffaello, la donna raffigurata nel dipinto incarna insieme sensualità e regalità.
Non è solo un capolavoro d'arte ma viene considerata l'essenza femminile. Ci sono parecchi messaggi nascosti dietro la sua  bellezza. La Velata, da Iside alla Vergine Maria, è il Simbolo del superamento dell'apparenza. Ovvero il non considerare la donna solamente come un corpo ma come un Anima da rispettare, oltre a ciò che si vede di lei.
La peculiarità di questo libro sta proprio nella misteriosa sparizione di quest'opera d'arte ma non solo, perché la storia ci condurrà nella vita di Silvia una giovane custode della galleria, la quale ci farà vivere intense emozioni oltre quelle legate alla ricerca del quadro perduto.
È il primo libro che leggo della Zannoner e devo dire che il suo stile mi piace molto.
Ho apprezzato molto in questo libro il messaggio di sensibilizzazione verso l'arte e la cultura, in un periodo in cui purtroppo non è stato possibile godere delle bellezze esposte nei  musei.
Ma soprattutto è apprezzabile il messaggio che viene lanciato alla fascia d'età più giovane, la cultura ha un immenso valore.
In conclusione, la trama è paragonabile ad una partita a scacchi, poiché le sorti dei personaggi ed ogni loro mossa sono suggellati da un tempismo perfetto.
Un libro che si legge tutto d'un fiato.
Buona lettura!



Recensione a cura di C.L



© Riproduzione riservata

19 maggio 2021

INTERVISTA A NADIA TERRANOVA




Carissimi lettori, 

Ospite del blog di oggi è Nadia Terranova.
Ho letto il suo libro Addio Fantasmi ,sono rimasta letteralmente affascinata dalla sua scrittura. Da qui è sorta la voglia e la curiosità di porle qualche domanda. 


Desidero ringraziare Nadia Terranova per la sua disponibilità nel concedermi questa intervista. 


D: COSA TI HA SPINTA AD INTRAPRENDERE LA CARRIERA DI SCRITTRICE? E QUANDO HAI CAPITO CHE QUESTO POTEVA ESSERE NON UN SEMPLICE SOGNO MA UNA BELLISSIMA REALTÀ? 

R: Ho sempre voluto fare la scrittrice. Poco prima dei 30 anni ho cominciato a mandare i miei racconti a dei concorsi letterari e piano piano ho preso coraggio per scrivere il mio primo romanzo. 


D: IL ROMANZO CHE HAI SCRITTO A CUI TI SENTI PIÙ LEGATA? 

R: Non ho un romanzo in particolare a cui sono più legata perché sono tutti parte di me. 


D: CHE MESSAGGIO HAI VOLUTO LANCIARE CON IL LIBRO “ADDIO FANTASMI”? 

R: Più che un messaggio cercavo di raccontare la città di Messina, lo Stretto e i due mari. 


D: QUALI SONO STATI I ROMANZI DI FORMAZIONE CHE HAI LETTO? 

 R: Tra quelli importanti per me ricordo L'isola di Arturo, Piccole donne e L'età dell'innocenza. 


D: QUALI SONO I TUOI PUNTI DI RIFERIMENTO TRA GLI SCRITTORI SIA CLASSICI CHE MODERNI? 

R: Tra i miei punti di riferimento ci sono Jane Austen, Annie Ernaux, 
Cesare Pavese, Natalia Ginzburg 


D: CHE DIFFERENZE CI SONO NELLO SCRIVERE LIBRI PER RAGAZZI O PER ADULTI? 

R: Dino Buzzati diceva: "scrivere per ragazzi è come scrivere per gli altri, solo più difficile" 


D: QUALI CONSIGLI TI SENTI DI DARE A COLORO CHE SI APPRESTANO A ESORDIRE NELLA SCRITTURA? 

R: Leggete molto e cercate la vostra voce. Non abbiate fretta. 


Foto tratta dal sito ufficiale di Nadia Terranova by Vito Maria Grattacaso 


Intervista a cura di C.L  


© Riproduzione Riservata

10 maggio 2021

RECENSIONE DEL LIBRO: UNA NUOVA EPOCA DI IDA JESSEN




NOTE SULL' AUTRICE

Ida Jessen nata nel 1964 nello Jutland,ha conseguito la laurea in Storia della letteratura e della comunicazione all'università di Århus nel 1990. Ha debuttato come scrittrice nel 1989 con una raccolta di racconti e da allora traduce e scrive incessantemente.
Dal 1995 vive a Sealand.
È tra le più note esponenti del realismo nordico. È stata nominata per il Premio letterario del Consiglio Nordico per ben due volte. I suoi romanzi sono ambientati spesso in piccoli villaggi dove l'amore e l'odio sono interdipendenti.

SINOSSI

Il ritratto di una donna e di una cittadina della provincia danese: sono partite insieme agli inizi del XX secolo  e solo oggi scoprono la loro libertà.


COSA NE PENSO 

Un romanzo che crea un encomiabile ritratto della donna dei primi del Novecento.
Non mi è piaciuto molto perché la malinconia della protagonista si palesa in maniera ripetitiva per tutta la durata del romanzo e poi  la storia seppur scorrevole è abbastanza monotona. 
Dal mio punto di vista si tratta di un romanzo che non vuole stupire a tutti i costi il lettore.
L' unica cosa che ho trovato interessante è stato il finale  del tutto inaspettato.

Buona lettura!

Recensione a cura di C.L


© Riproduzione riservata


03 maggio 2021

RECENSIONE DEL LIBRO: ALI E RAMAZAN DI PERIHAN MAĞDEN.






NOTE SULL' AUTRICE

Perihan Mağden una delle voci più famose della letteratura turca contemporanea, ha passato del tempo a Yaddo, la famosa comunità degli artisti, e alcuni anni in Estremo Oriente. Non è sposata, ha un figlio e vive a Istanbul. Mağden è stata perseguita dal governo turco a seguito di un suo articolo del 2005: “L’obiezione di coscienza è un diritto umano”.
Nel 2008 ha ricevuto il Premio per la Libertà di Pensiero e di Espressione dell’ Associazione Turca degli Editori.
Tra i suoi romanzi più noti: Messenger Boy Murders e Two Girls.


SINOSSI

Due ragazzi orfani sulle strade di una Istanbul crudele. Più forte e più avvezzo alla vita, Ramazan prenderà il dolce Ali, sensibile e indifeso, sotto le sue ali protettive. Ali e Ramazan, insieme, cercheranno un modo per sopravvivere sapendo di possedere una sola cosa al mondo: l'un l'altro. Un amore tanto puro quanto maledetto sullo sfondo di una Turchia che lotta per la libertà, la tolleranza, il diritto alla diversità.


COSA NE PENSO

È il primo libro che leggo della Mağden, e devo dire che mi è piaciuto molto il suo stile.
La storia di Ali e Ramazan mi ha coinvolta fin dalle prime pagine.
La scrittura si presenta fluida, anche se cruda, il lettore viene trascinato nell'orrore della pedofilia, e nel mondo delle droghe e della prostituzione, senza alcuna censura da parte dell'autrice.  
Alì e Ramazan sono due ragazzi apparentemente diversi l'uno dall'altro, sarà infatti il loro bisogno d'amore ad unirli.
Soltanto insieme, si completano a vicenda come un cerchio perfetto. 
Il punto di forza di questo libro sta nel rappresentare in modo netto e realistico il degrado di una società ipocrita e violenta, dove purtroppo vengono tristemente omesse o taciute alcune infide verità.
Consiglio di leggere questo libro, poiché si tratta di un romanzo doloroso capace di suscitare nel lettore un groviglio di emozioni intense.

Buona lettura!

Recensione a cura di C.L


© Riproduzione riservata




26 aprile 2021

CASA EDITRICE INDIPENDENTE: INTERVISTA A MAROTTA & CAFIERO DI SCAMPIA.


Ringrazio Marco Lorenzo Baruzzo consulente della redazione la Scugnizzeria e la Marotta&Cafiero editori per questa intervista. 


D: CI RACCONTI COME E’NATA “LA MAROTTA&CAFIERO E COPPOLA EDITORE” E SUCCESSIVAMENTE LA LIBRERIA “LA SCUGNIZZERIA”? 

R: Marotta e Cafiero editori rinasce nel 2010 quando Tommaso Marotta e Anna Cafiero consegnano l'eredità di un marchio storico dell'editoria napoletana nelle mani di due ragazzi di Scampia, Rosario e Maddalena. Da Posillipo all'Area Nord, dove nel 2017 nasce la prima libreria tra Scampia e Melito, una piazza di spaccio di libri, la Scugnizzeria. Il sogno impossibile continua con la Palestra degli Artisti, il cuore della nostra passione per il teatro e il cinema, e l'Ospedale dei Libri, il primo museo laboratorio dedicato all'arte nera, la tipografia. Coppola editore è un marchio che arriva da Trapani, erede di una grande tradizione civile, oggi rilanciato da Marotta e Cafiero per collane di classici in vesti grafiche innovative. 


D: COSA VUOL DIRE ESSERE UNA CASA EDITRICE INDIPENDENTE? 

R: Essere indipendenti significa avere l'opportunità di esplorare nuovi sentieri e la responsabilità di cercare qualità e idee. Indipendente non può voler dire solo minimo, inaccurato, non è un lasciapassare per il pressappoco. 


D: COM’E’ NATA LA VOSTRA COLLABORAZIONE CON STEPHEN KING? QUANDO SARA’ PUBBLICATO IL SUO NUOVO SAGGIO “GUNS, CONTRO LE ARMI”? 

R: La collaborazione con Stephen King, uno dei massimi scrittori al mondo, nasce da un semplice scambio di mail con il suo agente italiano. Abbiamo espresso il desiderio di pubblicare un saggio inedito in Italia, un appello contro la violenza e l'abuso delle armi da fuoco negli Stati Uniti. Pagine coraggiose che non avevano trovato ancora una voce italiana. Abbiamo osato e ci siamo riusciti. Guns. Contro le armi esce in tutte le librerie il 4 maggio, una soddisfazione immensa per noi piccoli editori del Mezzogiorno. 


D: COME SI POSSONO ACQUISTARE I VOSTRI LIBRI? 

R: I nostri libri si possono acquistare in tutte le librerie, molti saranno già a scaffale, molti altri possono comunque essere ordinati. Altrimenti sul nostro sito www.marottaecafiero.it, dove si trova tutto il nostro catalogo. Un altro strumento importante per seguire le nostre pubblicazioni e le nostre offerte sono i social network, sui quali cerchiamo di proporre novità quotidiane. 


D: COSA NE PENSATE DELL’EDITORIA IN ITALIA? 

R: Domanda difficile! Pensiamo che l'editoria italiana abbia una grande tradizione di cultura e qualità, che ha bisogno di essere sostenuta con idee e creatività. Dai piccoli ai grandi, nessuno è escluso dall'esigenza di pensare e ripensare il proprio mestiere, rinunciando alle nicchie e ai passaggi protetti, per provare l'alto mare aperto. 


D: UNA CASA EDITRICE È UN’IMPRESA CHE PRODUCE UN BENE MATERIALE, IL LIBRO.CON QUALI MATERIALI VENGONO REALIZZATI I VOSTRI LIBRI? 

R: I nostri libri non sono "scatole" per contenere un testo. Sono creazioni, animate da storie e idee, racconti e spunti, oltre la gabbia tipografica: i nostri libri si possono leggere, ascoltare, toccare – tutta carta riciclata, inchiostri non inquinanti, colle senza plastificanti – si possono anche seppellire se non piacciono, ne nasceranno fiori. Per le edizioni a tiratura limitata della Ginestra e della Livella abbiamo impiegato la carta di Amalfi della storica cartiera Amatruda: un tuffo nella tradizione artigianale, che abbiamo "spacciato" in tutta l'Italia e un po' anche nel mondo. 


D: GENERI E STILI CHE PRIVILEGIATE? 

R: I pilastri del nostro catalogo sono la narrativa civile e straniera, la saggistica, i grandi autori partenopei: oltre a King sull'abuso delle armi da fuoco, abbiamo in uscita nei prossimi mesi Daniel Pennac sugli esodi e le migrazioni, Garry Kasparov contro il regime di Putin, Raffaele La Capria maestro della prosa italiana del Novecento. Abbiamo pubblicato autori dal Sudafrica al Senegal, fino all'Argentina di Soriano e al Cile di Skármeta, in formati originali e non banali.



Intervista a cura di C.L

Riproduzione riservata

25 aprile 2021

RECENSIONE DEL LIBRO: IL QUADERNO DELL'AMORE PERDUTO DI VALÉRIE PERRIN



Valérie Perrin è una scrittrice, fotografa e sceneggiatrice francese.
Nel 2015 esce il suo primo romanzo, Il quaderno dell'amore perduto (Les Oubliés du dimanche), che ha ricevuto 13 premi, tra cui Prix du premier roman de Chambéry 2016, le prix Chronos 2016, le Choix des libraires 2018 ed è stato tradotto in Italia nel 2016 (arrivando nel settembre 2020 al terzo posto della classifica della narrativa straniera grazie al successo del suo successivo libro) e in Germania nel 2017.
Anche il suo secondo romanzo Cambiare l'acqua ai fiori (Changer l'eau des fleurs), pubblicato nel 2018, ha ricevuto diversi premi tra cui il prix Maison de la Presse che premia un'opera scritta in francese per il vasto pubblico.


SINOSSI

La vita di Justine è un libro le cui pagine sono l'una uguale all'altra. Segnata dalla morte dei genitori.
Dopo un incontro speciale Justine inizia a guardare al presente con occhi diversi. Forse il tempo di ascoltare i racconti degli altri è finito, ed è ora di sperimentare l'amore sulla propria pelle. Ma troverà il coraggio d'impugnare la penna per scrivere il proprio destino?


COSA NE PENSO 

Il punto di forza di questo romanzo è la sensibilità e l'arte poetica di Valérie Perrin, per come ha saputo descrivere con delicatezza e profondità l'amore sotto ogni aspetto, ma soprattutto la solitudine degli anziani che vivono nelle case di riposo.
Il quaderno dell'amore perduto ci conduce per mano in un mondo semi sconosciuto e spesso ignorato dalla società moderna.
La solitudine un dolore sordo e malinconico che accompagna le persone anziane  giorno dopo giorno nell'ultimo capitolo della loro esistenza.
Il romanzo ci porta tra le mura della casa di riposo, “Le Ortensie”, di Milly un piccolissimo villaggio Francese.
In questo luogo dimenticato, incontriamo Justine Neige, una giovane aiuto infermiera diversa dalle altre sue colleghe perché piuttosto che godersi la sua giovinezza, preferisce rimanere oltre le sue ore lavorative in compagnia dei residenti delle Ortensie, ed è proprio lì che Justine farà un incontro speciale.
Ho sempre pensato a Justine come una foglia che si muove leggiadra e silenziosa nelle vite degli altri.
Sarà lei infatti, la voce narrante della vita di Hélène Hel, un'anziana signora, ultra novantenne la quale diverrà un pilastro fondamentale nella vita della ragazza, a tal punto da spingerla a scrivere la sua storia in un quaderno azzurro proprio come i suoi occhi.
La vita di Hélène nel bene o nel male e la sua relazione con il suo amato Lucien Perrin cattura, stravolge ed emoziona fino alle lacrime. Un'amore in grado di fare vibrare l'anima a chiunque legga la loro storia, forse perché i due amanti resteranno eternamente legati dal filo rosso del destino oltre il tempo e le distanze che li separa.
Sono assolutamente d'accordo con quanto è stato scritto nella aletta anteriore del libro : “Il quaderno dell'amore perduto è un romanzo destinato a restare a lungo nel cuore di tutti i lettori che credono nel potere dei ricordi e dell'amore”
Consigliatissimo.
Buona lettura!


Recensione a cura di C.L

Riproduzione riservata