01 febbraio 2025

FEBBRAIO, IL MESE DELL' AMORE: PAROLE ETERNE CHE ACCENDENDO I CUORI


C'è un mese, tra i dodici, che più di ogni altro sembra scritto con l’inchiostro dei sentimenti: febbraio. Breve, a volte gelido, ma pieno di attesa e di promesse. San Valentino, nel cuore di questo mese, ci ricorda che l’amore – in tutte le sue forme – è ancora la storia più bella da raccontare. Nel tempo, scrittori e poeti hanno provato a definire l'amore. Alcuni lo hanno cantato con dolcezza, altri lo hanno urlato con passione, altri ancora lo hanno vissuto come tormento o salvezza. Eppure, ogni parola che ci hanno lasciato ha contribuito a rendere questo sentimento universale e magico. Pablo Neruda, con i suoi versi intrisi di desiderio e nostalgia, scriveva: "Ti amo come si amano certe cose oscure, segretamente, tra l’ombra e l’anima." Un amore che si insinua nei silenzi, che si nutre di intimità e mistero. Emily Dickinson, nella sua apparente timidezza, ci ha regalato una verità profonda: "Che l’amore è tutto, è tutto ciò che sappiamo dell’amore." Poche parole, come un soffio, ma così dense da lasciare un’impronta eterna. E che dire di Victor Hugo, che nell’amore vedeva una rivoluzione del cuore? "La suprema felicità della vita è essere amati per quello che si è, o meglio, essere amati a dispetto di quello che si è." Anche la letteratura italiana ha reso omaggio all’amore. Dante, nel suo viaggio ultraterreno, ci ricorda che l'amore può essere guida e dannazione, ma soprattutto redenzione: "Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende…" E più vicino a noi, Cesare Pavese ci sussurra l’altra faccia dell’amore: l’attesa, la mancanza, l’illusione che si fa poesia. Febbraio ci invita a leggere (o rileggere) queste voci, a cercare nei libri quella scintilla che ci fa credere – ancora – nel potere trasformativo dell’amore. Che sia romantico, fraterno, nostalgico, idealizzato, l’amore che abita la letteratura ci aiuta a riconoscere quello che pulsa dentro di noi. E allora, in questo mese di cuori e parole, lasciamoci ispirare. Magari con un libro sul comodino, una poesia sottolineata, o una frase che ci ha fatto tremare il cuore. Perché in fondo, come scriveva Rainer Maria Rilke:

"L’amore consiste in questo: che due solitudini si proteggano, si tocchino, si salutino." 

Buon febbraio, e buona lettura con il cuore. 

Hai un autore del cuore che ti ha fatto innamorare dell’amore? Scrivilo nei commenti: il mese è corto, ma le emozioni no.

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30 gennaio 2025

“QUATTRO CHIACCHIERE CON ALESSANDRO PAGANI”


Cari lettori,

L'ospite di questa nuova intervista è Alessandro Pagani.
Alessandro è nato a Firenze nel 1964, dove vive e lavora presso l'Azienda Sanitaria.
Durante gli anni '80 ha partecipato al movimento underground fiorentino Pat Pat Recorder. Nel 1988 inizia un percorso come musicista con svariati gruppi tra cui Stropharia Merdaria, Parce Qu'Il Est Triste, Hypersonics (con cui ha partecipato ad Arezzo Wave nel 1990), Subterraneans, Malastrana e successivamente Valvola (assieme a Giuseppe Barone e Gianni Antonino, con i quali fonda l'etichetta discografica indipendente Shado Records attiva fino al 2007). 
Attualmente è batterista del gruppo rock EST? e ideatore della pagina ironica “Meme o non meme” su Facebook, nonchè autore di libri umoristici:
- in ordine di pubblicazione:
2015: "Le Domande improponibili" - libretto pubblicato in proprio
2016: "Perchè non cento?" - edito da AlterEgo e Augh edizioni
2018: "Io mi libro" - edito da Rue De La Fontaine (una frase del libro è apparsa sull'agenda Comix 2018/2019)
2019: "500 chicche di riso" - edito da Rue De La Fontaine 
2024: "I Punkinari" - edito da Nepturanus Editore

I suoi canali social








D. CHI È ALESSANDRO?

R. È  sempre difficile parlare di se quando contano i fatti piuttosto che le citazioni; In ogni caso mi descriverei un menestrello 'Punk' della parola, continuamente diviso tra letteratura e musica, immerso nell' arte stravagante della scrittura umoristica e appassionato di ritmi e suoni - che provengano da una batteria o da un sintetizzatore  - continuamente in cerca di novità e proiettato con le idee verso il futuro. L'immagine che più mi rappresenta potrebbe essere un caleidoscopio continuamente in movimento, l'alleato che invece mi porto sempre dietro è il sorriso,che nasce prima in me e che poi cerco di far scaturire negli altri.

D. TRE AGGETTIVI PER DEFINIRTI?

R. Brillante, Eclettico, Impulsivo.

D. QUANTO TEMPO E’ STATO NECESSARIO PER LA REALIZZAZIONE DEL LIBRO “I PUNKINARI”?

R. Abbastanza, prima di tutto perché far combaciare i tempi di tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione(Nepturanus Editore , Massimiliano Zatini, Matteo Cialdella, Antonio Mazzolli e Laura Venturi, oltre a Stefano Manca di Pino e gli Anticorpi che ha curato la prefazione) Non è stato semplice;in più riuscire a coordinare le immagini con le frasi ha richiesto attenzione e scrupolosità. Comunque , dall'inizio dell' idea,tolti i tempi tecnici,direi sei mesi circa. 

D. UN LIBRO CHE NON TI STANCHERAI MAI DI RILEGGERE?

R. I miei :-) ... A parte gli scherzi, mi piace sempre rileggere “Esercizi di stile” di Raymond Queneau,
"Novantanove versioni della stessa semplice storia  (Ciò che succede durante un tragitto tra i passeggeri su un autobus a Parigi) Rielaborate in stile letterario diverso, dall' anagramma alle metafore, dal sonetto ai linguaggi settoriali,dai cambi di lettere ai Tanka (Brevi componimenti Giapponesi). Questo libro dimostra quanto la fantasia si possa evolvere sino a raggiungere lo svago intelligente. Anche per me giocare con le parole è pratica stimolante e la lingua Italiana in questo si presta benissimo: Gag, doppi sensi, bisticci,cambi di lettera,paronimie, relativamente al lungo,al tempo e alle persone che lo/mi circondano ,sono il mio pane quotidiano. 

D. C'È QUALCHE ANEDDOTO PARTICOLARE DELLA TUA CARRIERA DI SCRITTORE O MUSICISTA CHE VUOI CONDIVIDERE CON NOI?

R. Poco tempo fa, durante un'intervista, a Conor Curley (Chitarrista dei Fontaines D.C.), è stato chiesto se avesse avuto una canzone Italiana preferita. Con sorpresa , soprattutto per i componenti del gruppo,la risposta è stata non una canzone singola, ma tutto tutto il disco dei Valvola, la mia ex band!Ha detto che in un piccolo negozio aveva scoperto per caso, incuriosito dalla copertina,il nostro album d'esordio “Teenagers filmed their own life” del 1997 e una volta a casa,dopo l'ascolto, l'aveva trovato un disco Psych Fenomenale,una cosa molto speciale... riguardo la scrittura, invece, vorrei ricordare la bellissima disamina del mio modo di scrivere di Giovannantonio Forabosco, membro dell' International society for Humour studies,del board of consulting editors di Humounor nonché componente dell' International Journal of Humour Research. Nella sua analisi di uno dei miei libri ha ricordato una delle frasi più riuscite: “Perché la morte ti fa bella? Perché la vita cessa”, trovandola citazionale,con distanza semantica e vicinanza di senso, oltre che gioco di decrittazione a base polisemica, elegantemente volgare e chicca di umorismo filosofico.

D. C'È QUALCOS'ALTRO CHE VUOI AGGIUNGERE... CHE VORRESTI DIRE AI TUOI LETTORI?

R. In questo momento d'incertezza nel mondo è importante che ognuno di noi allontani le negatività e si riavvicini a se stesso e gli altri. Per questo riuscire a Ri-scoprirsi leggeri può aiutare a sentire meno opprimente il peso delle cose, o perlomeno,a vederle da un altro punto di vista,meno faticoso e più costruttivo. Io mi ritengo un portatore sano di sorrisi, sarebbe bello lo fossimo un po' più tutti. 

D. PROGETTI PER IL FUTURO?

R. A fine aprile parteciperò assieme a Massimiliano Zatini al festival "Lucca città di carta” dove presenteremo “I Punkinari”. Inoltre , continua la continua la collaborazione con Nepturanus attraverso la collana “Chicche di riso” con i prossimi due libri,che sono già in lavorazione sul versante musica, inizierò la stesura del nuovo album di Puah (Piccola Unità Anti Hi-fi), il mio progetto elettronico che ha debuttato a febbraio 2024 con il disco"Due Acca Hho". Il nuovo album sarà strumentale ed avrà atmosfere più cinematiche.


Desidero ringraziare Alessandro per essere stato mio ospite.

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23 gennaio 2025

INTERVISTA A SASHA VASILYUK AUTRICE DEL LIBRO “IL VENTO È UN IMPOSTORE”


Cari lettori,

Bentrovati! L'ospite di questa nuova intervista è Sasha Vasilyuk
Sasha è cresciuta in Ucraina e Russia ma ora vive con la famiglia a San Francisco. È una giornalista e opinionista per le principali testate giornalistiche americane. I suoi articoli sono stati pubblicati, tra gli altri, sul «New York Times», su «Time» e sul «Telegraph». Ha conseguito due lauree e studiato italiano. Il suo primo romanzo, Il vento è un impostore, è ispirato alla storia del nonno, che è sopravvissuto alla Seconda guerra mondiale.


D. COSA TI HA ISPIRATO A SCRIVERE QUESTO LIBRO? 

R. Il romanzo è ispirato alla storia dei miei nonni, sopravvissuti alla seconda guerra mondiale. 
Il personaggio principale, Yefim, è  basato su mio nonno, un veterano di guerra ebreo che nascose la sua identità quando fu catturato in Germania e poi nascose la sua esperienza di sopravvivenza quando tornò in URSS. Abbiamo scoperto la verità su di lui solo dopo la sua morte, quando abbiamo trovato la sua lettera di confessione indirizzata al KGB. Apprendere la sua storia traumatica e il silenzio che deve averlo divorato per decenni mi ha fatto venire voglia di esplorare questa esperienza unica in forma romanzata.

D. PUOI CONDIVIDERE CON NOI UN MOMENTO DELLA TUA VITA PERSONALE CHE HA ISPIRATO UNA SCENA O UN PERSONAGGIO DEL LIBRO? 

R. Nel 2016, mentre andavo a trovare mia nonna di 92 anni nel Donbass, diventato zona di guerra, uscii con mio fratello , c'era la legge marziale, quindi dovevamo tornare a casa entro il coprifuoco per evitare di essere arrestati. Stavamo tornando indietro attraverso il centro di Donetsk.
All'improvviso ci fu un boato terrificante. Mi sono abbassata. 
Era il rumore dei bombardamenti alla periferia della città è stata la prima cosa che abbia mai vissuto da così vicino sulla guerra. Non mi sono mai spaventata così tanto in vita mia. Ho mantenuto quella paura per scrivere i due capitoli principali del libro sulla guerra.

D. DOVE HAI PRESO L'IDEA O LO SPUNTO PER IL TITOLO DEL TUO LIBRO?

R. Il titolo in inglese è “Your Presence Is Mandatory”,  fa riferimento alla convocazione del KGB. Mi piace quel titolo perché riassume cosa vuol dire vivere in un regime totalitario, dove non ti viene chiesto, ma detto. Il titolo in italiano, Il "Vento è un Impostore", ha un'atmosfera molto diversa, che adoro anche perché è poetico e va al centro del dilemma del personaggio principale di mantenere un segreto e sopravvivere contro ogni previsione.

D. COSA HAI SCOPERTO DI INTERESSANTE DURANTE LE TUE RICERCHE PER LA REALIZZAZIONE DEL TUO LIBRO?

R. La mia ricerca si è concentrata sul destino dei prigionieri di guerra sovietici, dei lavoritori (civili sovietici, spesso ragazze, deportati in Germania) e dei soldati ebrei. Ciò che mi ha sorpresa è stato quanto poco sapessi di questa parte della storia, nonostante abbia interessato oltre 9 milioni di persone. La ricerca mi ha fatto capire che mio nonno non era l’unico a nascondere il suo passato. La maggior parte di queste persone hanno trascorso tutta la vita senza parlare della guerra e hanno portato la loro storia nella tomba, come mio nonno, o hanno rivelato i loro segreti sul letto di morte. La sfida era tradurre quella cultura della segretezza e della vergogna per un pubblico occidentale al quale quella psicologia è del tutto estranea.

D. QUAL È STATO IL MOMENTO PIÙ SIGNIFICATIVO DURANTE IL PROCESSO DI SCRITTURA? 

R. La prima volta che ho letto una bozza e ho pensato: “Non è poi così male”.

D. QUANTE ORE AL GIORNO SCRIVI? 

R. Ho avuto due figli da quando ho iniziato a scrivere questo romanzo, quindi il mio programma non è mai stato molto prevedibile. Scrivevo quando potevo e le idee migliori di solito mi venivano mentre ero sotto la doccia.

D. QUALI SONO I TUOI PROGETTI PER IL FUTURO? 

R. Sto lavorando a un romanzo su una giovane donna idealista che ritorna nel suo paese nativo in Russia, dove è costretta a decidere fino a che punto è disposta a spingersi per rivendicare la sua identità.

Desidero ringraziare Sasha per aver risposto alle mie domande.

SINOSSI 

Si può costruire un'intera vita su una bugia? Yefim lo ha fatto. E lo rifarebbe mille volte, perché della sua vita non cambierebbe nulla. Ha una moglie che lo tiene ancora per mano. Dei figli orgogliosi delle loro radici. Dei nipoti che credono che il nonno sia un eroe, perché tornato dalla guerra. Eppure, Yefim si domanda cosa farebbero i suoi famigliari se sapessero del segreto che nasconde da anni. Un segreto celato in una valigia che ora, all'insaputa di tutti, Yefim sta bruciando perché non ne rimanga traccia. Nessuno deve conoscere la storia del giovane, pieno di sogni e speranze, costretto a indossare un'uniforme e combattere i nazisti. Nessuno deve sapere del filo spinato, della fame, del freddo. Soprattutto, nessuno deve sapere del giorno in cui ha dovuto compiere una scelta impossibile: fingere di non essere ebreo per sopravvivere. Quel giorno terribile in cui ha iniziato la sua esistenza controvento, rinnegando sé stesso. Una condizione da cui è scappato con un'altra bugia, pur di tornare a casa. Ma, adesso, è proprio in casa sua che questi segreti stanno per essere riportati alla luce. Yefim avverte nell'aria lo stesso odore di tempesta dei cieli solcati dagli aerei. Ma la storia non può essere cancellata dalle fiamme. Perché quei periodi bui devono essere raccontati, anche quando è difficile. Soltanto così i sommersi non saranno solo polvere portata dal vento. Un romanzo ispirato a una storia vera, che interroga il lettore su cosa voglia dire essere un «salvato», come spiegava Primo Levi. Un libro che racconta un aspetto poco noto della tragedia della Seconda guerra mondiale. In quel passato, ci sono le domande e le risposte che oggi, forse più che mai, non vanno dimenticate.

Nelle librerie e sugli store online dal 17 Settembre 2024 Garzanti


COSA NE PENSO

Il Vento è un impostore è un esordio significativo perché destinato a lasciare un segno indelebile nel lettore.
La penna di Sasha riesce ad emozionarci perché ci scuote interamente e internamente.
In conclusione, consiglio la lettura di questo libro non solo agli appassionati della storia del secondo conflitto mondiale, ma soprattutto a chi, non ha mai letto nulla al riguardo. 
E per finire desidero aggiungere una bellissima frase tratta dal brano, "La Storia" di Francesco De Gregorio che trovo perfetta per questo libro.

“La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso” 


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14 gennaio 2025

RECENSIONE DEL LIBRO: JO&LAURIE DI MARGARET STOHL E MELISSA DE LA CRUZ

NOTE SULLE AUTRICI 

Margaret STOHL è un'autrice molto amata, soprattutto dai ragazzi. Ha scritto quindici romanzi e graphic novel. Ha contribuito a innumerevoli giochi e fumetti,tra cui Beautiful Creatures Widow e Forever Red duology.

Melissa de la Cruz è un autrice bestseller internazionale di molti libri acclamati dalla critica per lettori di tutte le età, famosa per la saga Streghe di East End e Sugar blu.


SINOSSI 

1869, Concord, Massachusetts. Dopo la pubblicazione del suo primo romanzo, Jo March è esterrefatta nel rendersi conto che la sua storia scritta tanto per guadagnare qualche soldo gode di una fama inaspettata e il suo editore e i suoi lettori chiedono a gran voce un seguito, ma non un seguito qualsiasi: il seguito giusto in cui tutte le piccole donne sono appagate, innamorate e felici. Per questo Jo è sotto pressione per scrivere il suo finale e Laurie la porta a New York per una settimana alla ricerca dell'ispirazione: musei, opere e persino una lettura pubblica di Charles Dickens in persona! Ma mentre Jo pensa a quello che sarà il destino dei suoi personaggi, Laurie ha in mente un finale ben preciso per sé e per la donna che ha scoperto di amare: una donna con un tale desiderio di indipendenza da non rendersi conto che la vera indipendenza viene da un cuore appagato.

In libreria e sugli store online dal 24 ottobre 2022 Vintage editore

COSA NE PENSO

D' un tratto, ci si chiede se Jo&Laurie, sia stato scritto dalla vera Louisa May Alcott, stesso stile e scrittura dell'autrice di “Piccole donne”.
Il romanzo si svolge attorno ai giorni liberi e semplici delle sorelle March, ma con un occhio attento verso quello che poteva essere il finale nel romanzo originale, si prosegue così sulle orme della Alcott, tra eventi, luoghi e personaggi che tutti noi abbiamo amato. E poi, new entry particolarmente convincenti che si sposano alla perfezione con i personaggi storici.
Questa volta, nell'immaginario di Margaret Stohl e Melissa De la Cruz, Jo prende il posto di
Louisa May Alcott ,infatti, è lei l'autrice di Piccole donne in questa nuova narrazione,Jo dovrà portare a compimento il sequel del romanzo sulle sue sorelle che l'ha resa famosa anche in Europa,un eccellente coup de théâtre.

«Donne indipendenti, tutte. Esempi di autodeterminazione, chiarezza morale e forza d'animo spirituale.»

In conclusione, anche questa volta, l' adorata Jo è  fuori dagli schemi,coraggiosa, anticonformista, solitaria sempre controvento.
Un libro rivoluzionario, delizioso. Ben fatto, sia il testo che le illustrazioni. Sono certa care amiche che amerete anche questo romanzo. Consigliatissimo.Buona lettura!

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03 gennaio 2025

BENVENUTO 2025 : TRA PAGINE NUOVE, PIOGGIA E PROMESSE LETTERARIE.

L’anno è appena cominciato e, come ogni gennaio, porto con me un mix di aspettative, desideri silenziosi e propositi che profumano d’inchiostro e sogni. Il 2025 si apre sotto il segno di una nuova stagione letteraria, pronta a svelarsi pagina dopo pagina, libro dopo libro. C’è qualcosa di magico nell’inverno. Le giornate lente, la pioggia che batte lieve sui vetri, il silenzio ovattato che avvolge ogni cosa: tutto sembra invitare al raccoglimento, alla riflessione, alla lettura. È questo il tempo ideale per rifugiarsi tra le pieghe di un romanzo, per riscoprire la calma e lasciarsi trasportare da una storia capace di riscaldare il cuore. Accanto a me, una coperta morbida, una tazza di tè fumante e una pila di libri che attende solo di essere esplorata. Quest’anno desidero lasciarmi sorprendere: leggere fuori dai confini del consueto, scoprire voci nuove, autrici dimenticate, parole capaci di illuminare le zone d’ombra. Voglio nutrirmi di storie potenti, leggere per capire, per sentire, per viaggiare anche quando resto ferma. La Finestra della Letteratura continuerà ad aprirsi su questi piccoli mondi di carta, condividendo con voi recensioni, riflessioni, interviste e incursioni nei dettagli più intimi della scrittura. Sarà un anno di incontri, di dialoghi, di bellezza cercata e trovata tra le righe. A chi passa da qui, auguro un anno gentile. Un anno che sappia sorprendervi, commuovervi, incuriosirvi. Un anno pieno di libri giusti al momento giusto. Che il 2025 sia, per tutti noi, una pioggia leggera di letture felici. 

Con gratitudine,

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30 dicembre 2024

“SARÀ LA MONTAGNA” IL NUOVO LIBRO DI LUCA SALTINI





Cari amici lettori,

L'ospite di oggi è Luca Saltini.
Nato a Milano vive a Lugano, dove lavora come responsabile dell’attività culturale della Biblioteca Cantonale. Ha scritto racconti per bambini e ha pubblicato Tattoo (Fernandel 2012); Il demolitore di camper (Fernandel 2013, da cui il film con Milena Vukotic co-sceneggiato dall’autore); Periferie (ADV 2015) e Una piccola fedeltà (Giunti 2018) Scrivimi dal confine (Piemme 2023).Il suo ultimo romanzo Sarà la montagna (Neri Pozza 2024).


D. CHI È LUCA SALTINI?

R. Sono una persona a cui piacciono molto i libri e gli incontri e faccio un lavoro che mi permette di fare esperienza di entrambe le cose. Infatti mi occupo delle attività culturali in una biblioteca e organizzo mostre, eventi, incontri. La passione per la scrittura è il filo rosso che lega tutto, perché mi dà quell’energia, quella voglia di scoprire e costruire che sta alla base di tutto quello che faccio. 

D. QUANDO HAI COMINCIATO A SCRIVERE E PERCHÉ? 

R. Fin da piccolo sentivo il desiderio di scrivere romanzi e pensavo che avrei voluto fare quello nella vita. Il primo romanzo che ho provato a scrivere era un fantasy e facevo credo la seconda media. Non sono riuscito ad andare oltre il primo capitolo, anche se l’idea di scrivere mi emozionava molto. Nonostante questa passione che sentivo, mi dicevo però che non avrei mai potuto vivere di libri. Forse sono stato un po’ troppo rinunciatario! Comunque ho certato di fare un percorso che mi aprisse delle possibilità di lavoro. Ho cominciato a fare ricerca storica perché mi piaceva, ma anche perché era un modo di scrivere a pagamento, fino a quando sono riuscito a ritagliarmi lo spazio per la narrativa.  

D. QUALI EMOZIONI PROVI QUANDO SCRIVI? 

R. Per me il processo della scrittura è fortemente emotivo. Credo che ci siano due categorie di scrittori, quelli di testa e quelli di pancia. Quelli di testa pianificano il libro, quelli di pancia, non sanno niente se non il tipo di scrittura che useranno e la prima immagine che li suggestiona. Quindi per me la sfida è trovare anzitutto questa voce. Nella narrativa, la scrittura è la storia. È la scrittura che crea il mondo del romanzo, dà il ritmo, l’immaginario, il punto di vista. La scrittura è l’elemento che dà all’autore il modo di guardare la vicenda di cui parla, che gli consente di stare davanti alle situazioni che racconta e di entrare dentro sé stesso per pescare significati e visioni che altrimenti non riuscirebbe a cavare fuori. Tutto questo accende un processo per cui l’autore in qualche modo partecipa delle vicende che racconta, le vive su sé stesso e ne fa esperienza. Se la scrittura è abbastanza forte, quell’emozione resta nella pagina e passa poi al lettore, il quale, a sua volta, fa esperienza di vita. Quindi per me la scrittura è rivelazione e possibilità di sperimentare situazioni e vite che altrimenti non potrei raggiungere. Dà emozioni diverse, ma ha anche un costo emotivo molto forte. 

D. IN QUALE  MOMENTO DELLA GIORNATA PREFERISCI SCRIVERE?

R. Non c’è un momento migliore. Dipende da quando ho il tempo per farlo in quella giornata. L’importante per me è la continuità, il fatto cioè che quando sento una storia possa ogni giorno aggiungere un tassello, anche piccolo, ma che tenga vivo il fuoco.  

D. DOVENDO RIASSUMERE IN POCHE RIGHE IL SENSO DEL TUO NUOVO ROMANZO, SARÀ LA MONTAGNA, COSA DIRESTI?

R. Il romanzo racconta la montagna nel suo significato di rifugio. Tradizionalmente la montagna aveva questo significato, la gente ci andava per fuggire dagli eserciti e dalle pestilenze. Oggi mi pare che questo significato torni con forza, perché ci si va per sfuggire a una società tecnologica troppo omologante e pervasiva che ci opprime. In questo senso, la montagna, con le sue piccole comunità, con ritmi di vita in armonia coi cicli di rigenerazione dei viventi, diventa un laboratorio per una società alternativa. Questo è il mondo che si racconta nel romanzo e la culla dove i personaggi trovano l’opportunità per essere felici.

D. QUALE È IL MESSAGGIO CHE VORRESTI TRASMETTERE AI LETTORI CHE HANNO LETTO O LEGGERANNO IL TUO ROMANZO? 

R. La natura possiede un’energia che ci trascende e che possiamo percepire tanto meglio quanto più ci liberiamo dalle barriere della nostra società che ci proteggono, ma ci limitano. I protagonisti del libro riescono a compiere il salto e per questo sono in grado di interpretare questi echi e di capire i messaggi della montagna.

D. QUALI SONO I TUOI PROGETTI PER IL FUTURO? 

R. Ho dei libri nel cassetto che spero possano presto trovare una strada editoriale.  

Desidero ringraziare Luca per aver risposto alle mie domande.

SINOSSI 

Nando è nato e cresciuto in montagna. Ha mosso i primi passi sui sentieri scoscesi che si inerpicano verso la cima e, anche quando è stato costretto a lavorare in un cantiere a fondovalle, ha sempre desiderato tornare a quel silenzio, all’ultima luce che accende il bosco la sera, al maso solitario che lo protegge dal rumore del mondo. Per questo, quando il milanese dice di aver sentito, in una notte di tempesta, il ruggito potente di un animale e il raspare cattivo delle sue unghie contro la porta, Nando non gli crede. Il milanese che ha lasciato un lavoro sicuro in città per andare a vivere con le vacche e a vangare l’orto non conosce le montagne, non sa di che cosa parla. Nessun animale è in grado di sradicare un larice, di far tremare una stalla. Quando però Silvia, una delle poche persone in grado di strappare Nando alla sua solitudine, gli confessa che anche lei ha sentito qualcosa e ha paura, lui si mette in cammino verso quel mistero. Parte di notte, solca il silenzio verde della boscaglia, attraversa la pura emozione dei luoghi intatti, vive la bellezza di una notte sotto il cielo stellato, di una radura dopo un inestricabile groviglio di rami. E rivede il passato con i suoi fantasmi, le ombre dei sogni che non ha potuto realizzare, l’amore che non ha avuto il coraggio di difendere. Al ritmo cadenzato del suo respiro, Nando troverà la strada verso ciò che minaccia il paese. Perché la montagna dà molto, tutto, a quelli come lui, ma sa quando è giunto il tempo di far pagare un prezzo.

Nelle librerie e sugli store online dal 27 settembre 2024 Neri Pozza


COSA NE PENSO 

Sarà la Montagna è un libro che ci trascina con sé lungo i sentieri e i pendii più tortuosi e tormentati della montagna, tra segreti a lungo taciuti e leggende tramandate dai vecchi abitanti del luogo.
Luca Saltini non ci fa dono soltanto di un romanzo ben congeniato, ma bensì di una lunga riflessione del rapporto tra uomo e natura. Questo suo romanzo, va accolto con la consapevolezza di quanto più vero esiste attorno a noi. La storia scorre perfettamente fino alla fine.
La storia ruota anche attorno al suo protagonista Nando. Un uomo dal cuore nodoso come le sue mani forti di gran lavoratore pronto a proteggere tutti gli abitanti dall' imminente catastrofe che minaccia l'intera vallata, ma soprattutto un uomo pronto a sacrificarsi per proteggere lei, Silvia. Niente spoiler, promesso!! 

«Il vento è come una persona che ti vuole parlare. Quello di valle è discreto, arriva adagio, simile a un amico quando risale il sentiero con passo regolare,lo scarpone schiaccia l'erba,il terreno assorbe il rumore. La sua voce non è fatta di parole,ma di sussurri e di odori. Li porta da lontano,per raccontare cosa succede sulla montagna.»


Ho apprezzato tutti i personaggi in particolar modo, ho cercato di cogliere in ognuno di loro gli aspetti più nascosti. Il mio personaggio preferito è Franz, un lupo solitario che si muove nel cuore pulsante del bosco ,un anima selvaggia dalla grande personalità, un personaggio che ho rivalutato verso il finale.
In conclusione, la morale di Sarà la montagna è che per vivere abbiamo bisogno di rispettare la natura alla quale dobbiamo molto e della quale  ci occupiamo molto poco.
Lettura consigliata! Buona lettura 

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16 dicembre 2024

RECENSIONE DEL LIBRO: “QUELLA VOLTA” DI GERRY SCOTTI




In libreria e sugli store online dal 29 ottobre 2024 Rizzoli


NOTE SULL' AUTORE 

Gerry Scotti è un conduttore televisivo, radiofonico, disc jockey ed ex politico italiano. All'anagrafe Virginio Scotti, inizia la sua carriera in ambito radiofonico, lavorando per Radio Deejay. Approda in seguito in televisione, grazie alla conduzione di quiz, varietà e talent show, e recitando spesso anche in sit-com o film TV. Ha sempre lavorato sui canali TV di Mediaset, azienda che lo considera un suo personaggio di punta e di spicco. Tra i programmi di maggior successo ricordiamo, Passaparola (1999) e Chi vuol essere milionario? (2000). Dal 2015 conduce il nuovo gioco a quiz per Canale 5 intitolato Caduta libera. È molto apprezzato anche come giudice di Tú sí que vales.
Nel 2023 esce per Rizzoli il suo libro, Che cosa vi siete persi. Segue nel 2024 Quella volta. Un viaggio nel passato di tutti noi.

SINOSSI 

Quanti ricordi si nascondono nelle pieghe della memoria? Momenti fugaci, emozioni intense, persone e oggetti che hanno lasciato un segno indelebile nel cuore, sono come piccoli frammenti di un puzzle che, messi insieme, compongono il mosaico della nostra vita. I ricordi sono un tesoro prezioso che portiamo con noi per tutta la vita. Tutti noi, infatti, ricordiamo con nostalgia le lunghe giornate estive dell’infanzia, i giochi all’aperto con gli amici, i primi giorni di scuola, l’emozione di ricevere un regalo, la paura del buio… E poi le prime infatuazioni, le amicizie profonde dell’adolescenza, ma anche le insicurezze, i dubbi, la ricerca di una propria identità. I primi lavori, le vacanze e i viaggi avventurosi, le notti insonni passate a studiare. E le delusioni, le difficoltà, le scelte difficili da affrontare. Con l’età adulta sono poi arrivati i momenti di riflessione, il bilancio di quanto abbiamo fatto e di quanto ci manca ancora da fare. Ricordiamo i successi professionali, le relazioni affettive, le gioie e i dolori della vita. Senza però dimenticare i rimpianti, le occasioni mancate, i sogni rimasti nel cassetto. Tutti questi attimi, legati nella nostra memoria ai grandi eventi della Storia, quelli che tutti ci ricordiamo, sono un tesoro prezioso che portiamo con noi per tutta la vita. Ci permettono di rivivere emozioni uniche, di imparare dagli errori del passato, di apprezzare il presente e di guardare al futuro con speranza. Sono un ponte tra il passato e il futuro. Un ponte che percorriamo, pagina dopo pagina, insieme con l’autore, divertendoci e commuovendoci di fronte ai suoi, ai nostri ricordi.

COSA NE PENSO 

Quella volta è un libro che ci permette di fare un viaggio tra i meandri della memoria collettiva, Gerry Scotti ha volutamente unito fatti personali a fatti di cronaca e che volente o nolente ci ricordiamo un po' tutti.
Ho apprezzato l'onestà intellettuale con cui il noto conduttore televisivo ha messo nero su bianco, per cui non viene fuori solo il Gerry della televisione il conduttore de La Ruota della Fortuna o di Chi vuol essere milionario? cito solo questi suoi due programmi di grande successo, perché non basterebbe una solo pagina per citare cinquant'anni di carriera prima radiofonica e poi televisiva ma l' uomo dalle umili origini che c'è l'ha fatta proprio grazie alla sua grande voglia di fare e che oggi un po' manca ai giovani di oggi.
Pagina dopo pagina, l' elemento principale che più di tutti prevale è la sua grande sensibilità.
In conclusione, grazie a questo libro abbiamo la possibilità di accrescere la nostra conoscenza sulla musica, e poi ci sono aneddoti molto simpatici, curiosità legate anche ai personaggi di spicco come il grande Mike Bongiorno. Una lettura piacevole,  soprattutto grazie all'uso di un linguaggio spigliato che arriva proprio a tutti. Grazie Gerry per averci regalato una biografia non artefatta ma genuina e scritta col cuore. Consigliato.Buona lettura!

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